8 Maggio 2025
Guzzo Morgagni

Venerdì 16 maggio, alle ore 17.30, presso la Sala Arancio della Fabbrica delle Candele, presentazione del libro di Domenico Guzzo per il ciclo “Autori in Fabbrica”

Nel cuore della città che gli diede i natali, Forlì rende omaggio a una delle sue figure più geniali e avventurose: Tullo Morgagni. Venerdì 16 maggio alle ore 17.30, presso la Fabbrica delle Candele, sarà presentato il volume di Domenico Guzzo, “Tullo Morgagni. Il giornalista «volante» che inventò il Giro d’Italia”, nell’ambito del ciclo “Autori in Fabbrica”, promosso in occasione della 108ª edizione del Giro d’Italia.

La presentazione sarà un’occasione preziosa per (ri)scoprire un protagonista dimenticato della modernità italiana: un “giornalista volante” che ha lasciato un’impronta profonda nel mondo dell’informazione, dello sport e della cultura tecnica europea. Un appuntamento da non perdere per appassionati di storia, ciclismo e giornalismo.

Il libro

Frutto di un rigoroso lavoro di ricerca storica e archivistica, il libro di Domenico Guzzo racconta, per la prima volta in modo sistematico e approfondito, la parabola di uno straordinario innovatore: dal giovane forlivese che, appena diciottenne, si trasferisce a Milano, al giornalista di punta de La Gazzetta dello Sport, fino all’inventore di tre delle più iconiche competizioni ciclistiche italiane – il Giro di Lombardia, la Milano-Sanremo e, naturalmente, il Giro d’Italia.

Morgagni non fu solo un pioniere del giornalismo sportivo, ma un autentico regista dell’immaginario collettivo italiano, capace di coniugare stampa, sport e tecnologia. Fu tra i primi a intuire le potenzialità dell’aviazione come nuovo orizzonte per l’umanità, fondando nel 1917 la rivista Nel Cielo, interamente dedicata al volo umano. La sua corsa si interruppe tragicamente a soli 37 anni, nel disastro aereo di Verona del 1919, la prima grande catastrofe aviatoria italiana.

L’autore

Domenico Guzzo (1982) è storico, saggista e docente di Scienze storiche dell’età contemporanea all’Università di Bologna – Campus di Forlì. Dirige l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena. Si occupa di storia politica, istituzionale e culturale dell’Italia contemporanea, con particolare attenzione alle dinamiche tra media, potere e società civile. È autore di numerosi studi scientifici, curatele e monografie. Collabora con enti culturali, fondazioni e istituzioni, e ha condotto ricerche specifiche sul ruolo del giornalismo nella costruzione dell’identità nazionale.

Il volume su Tullo Morgagni nasce da un lungo lavoro di scavo nel Fondo Morgagni della Biblioteca Comunale “A. Saffi” di Forlì, un archivio finora poco esplorato ma di grande valore per la storia del giornalismo e dello sport italiani.

Chi era Tullo Morgagni

(dal libro “Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna” – vol. 2, 2017 – di Marco Viroli e Gabriele Zelli)

Tullo Morgagni (Forlì, 25 settembre 1881 – Verona, 2 agosto 1919) fu giornalista, organizzatore sportivo, pioniere dell’aviazione e della comunicazione moderna. Nato in una famiglia legata al mondo repubblicano, si avvicinò giovanissimo al giornalismo e allo sport, fondendo presto le due passioni in una carriera brillante e innovativa.

Trasferitosi a Milano nel 1900, entrò nel giornalismo politico per poi passare a quello sportivo, diventando una colonna della Gazzetta dello Sport, dove ricoprì ruoli di crescente responsabilità. Fu ideatore e promotore di alcune delle principali competizioni ciclistiche italiane, tra cui il Giro di Lombardia (1905), la Milano-Sanremo (1907) e soprattutto il Giro d’Italia, la cui prima edizione si svolse nel 1909.

Appassionato di modernità e progresso, si interessò anche di volo e comunicazione aerea. Durante la Prima Guerra Mondiale trasformò lo sport in uno strumento di propaganda patriottica, fondando riviste come Lo Sport Illustrato, La Guerra e Nel Cielo, dedicate alle imprese degli aviatori italiani.

Figura visionaria e instancabile promotore dello sport come motore di crescita culturale e nazionale, morì tragicamente in un incidente aereo nei cieli di Verona nel 1919. La sua eredità resta viva nella storia dello sport italiano e del giornalismo moderno.

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