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“La Vie d’artiste”, una mostra dedicata a Micha van Hoecke

MichavanHoecke

RAVENNA. “Vado in chiesa per cercare Dio, vado a teatro per cercare l’uomo,” è una frase che Micha van Hoecke ripeteva spesso, come ricorda Miki Matsuse, compagna d’arte e vita del coreografo russo-belga scomparso nel 2021, sempre fiducioso di “quella luce che illuminava la nostra vie d’artiste”. 

La vie d’artiste è anche il titolo della mostra fotografica curata da Miki Matsuse e ospitata dalla Sala Corelli del Teatro Alighieri dall’11 al 14 giugno (dalle 10 alle 19) in occasione del riallestimento dello spettacolo di Micha van Hoecke La dernière danse?, in scena per Ravenna Festival all’Alighieri sabato 14 giugno. Mentre la mostra è a ingresso libero, per il vernissage di mercoledì 11 giugno i posti sono limitati ed è quindi obbligatoria la prenotazione (tickets@ravennafestival.org) per una delle tre fasce orarie di accesso (alle 16, alle 17 e alle 18). Il vernissage include infatti le performance di Michela Caccavale, Viola Cecchini, Rimi Cerloj, Miki Matsuse, Raffaele Sicignano dell’Ensemble di Micha van Hoecke.

Concepita per gli ottant’anni della nascita di un pioniere di un teatro totale dove la danza si fonde con la musica, col canto e con la recitazione, la mostra parte dalla storia della famiglia di Micha van Hoecke, con scatti tornati alla luce dai lasciti della madre cantante russa, dipinti del padre pittore belga e disegni del nonno architetto allontanatosi da Charkiv dopo la rivoluzione, per giungere agli anni con Maurice Béjart a Bruxelles e alla produzione autoriale prima in Belgio e poi in Italia. Gran parte del materiale esposto proviene dall’archivio privato della stessa Matsuse, lascito di Micha e della sorella, per raccontare una vita donata alla cultura nel senso più poliedrico del termine.

“Era un creatore, un poeta, un regista, un danzatore, un coreografo, un narratore, un filosofo – ricorda Miki Matsuse – ai miei occhi un uomo immenso che ha anche avuto la fortuna di vivere a contatto con personalità straordinarie. Parigi, Bruxelles, Madrid, l’après-guerre, Roland Petit, Maurice Béjart, Jean Babilée e poi più tardi Luciano Damiani, Roberto De Simone, Luis Bacalov, Carla Fracci e Beppe Menegatti, Lorca Massine, Luca Ronconi, Nicola Piovani, Cristina e Riccardo Muti… Uno scambio di culture, di esperienze, di passioni, di slanci e di ardore creativo. Impossibile non esserne contagiati e contaminati”.

Nato da una famiglia di artisti, Micha van Hoecke studia a Parigi con Olga Preobrajenskaya e nel 1960 inizia la carriera nella compagnia di Roland Petit. Si unisce poi al Ballet du XXe siècle di Maurice Béjart, di cui diventa il fidato braccio destro, ed è lo stesso Béjart a nominarlo direttore artistico della Scuola Mudra, il prestigioso centro di formazione a Bruxelles. Con i migliori elementi del Mudra van Hoecke fonda prima il Ballet-Théatre L’Ensemble e nel 1981 l’Ensemble di Micha van Hoecke. Nel 1986 si stabilisce definitivamente in Italia, dove tra i vari incarichi riveste quello di direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro Massimo di Palermo. E intanto dà vita a un teatrodanza tutto suo, inconfondibile, costruito su misura per i danzatori scelti del suo Ensemble, con i quali viveva e lavorava al Castello Pasquini di Castiglioncello, per anni sua residenza artistica e di vita. E poi Ravenna, altra dimora d’arte amatissima, coinvolto da Cristina Mazzavillani in molte splendide avventure teatral-danzate, create appositamente per il Festival fin dalla sua prima edizione.

Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org 

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