
(ph. Marco Caselli Nirmal)

RAVENNA. Nato dalla rabbia e dalla frustrazione di Roger Waters, The Wall è un inno ad abbattere il muro che separa l’individuo dal mondo, ponendo fine al delirio di alienazione e autoreferenzialità innescato dalle pressioni sociali.
Per celebrare la leggendaria band e l’iconico concept album del 1979, domenica 15 giugno, alle 21.30 al Pala De André, è in scena The Wall & Pink Floyd Greatest Hits. Questa nuova coproduzione di Ravenna Festival, i teatri di Ferrara e Reggio Emilia e la MM Contemporary Dance Company vede coinvolta, oltre alla compagnia di danza di Michele Merola, autore delle coreografie, l’Orchestra Città di Ferrara diretta da Roberto Molinelli, la band Pink Sonic e l’Accademia Corale “Vittore Veneziani” preparata da Teresa Auletta. Un incontro di energie che la regia di Manuel Renga, su drammaturgia di Emanuele Aldrovandi, incanala sulle tracce del disco ma anche dell’omonima pellicola di Alan Parker, declinandone gli umori attraverso danza, videoarte, narrazione in uno spettacolo sospeso fra musical, teatro e danza.
La serata si divide in due parti, la prima dedicata a The Wall e la seconda ai grandi successi dei Pink Floyd, sempre con arrangiamenti originali per band, orchestra e coro per brani come Shine on You Crazy Diamond, Wish You Were Here, Money, The Great Gig in the Sky…
“The Wall è un manifesto, un atto di protesta contro un mondo, contro una società che non rispetta gli uomini in quanto esseri senzienti e liberi – sottolinea Manuel Renga nelle note di regia – una società post industriale in cui tutti hanno un ruolo e devono rispettarlo, a discapito della loro unicità̀. Mattoni in un muro. Ma The Wall è anche uno fra i più̀ importanti rock concept album che siano mai stati creati. Per questo sul palcoscenico abbiamo costruito un progetto composito, ricco, sfaccettato che possa rendere le suggestioni del capolavoro dei Pink Floyd attraverso una lettura e linguaggi contemporanei e originali. Una rock band, l’orchestra sinfonica, un coro, una compagine di danzatori, un attore, videoproiezioni, strumenti al servizio del messaggio profondo e chiaro di questo album: proviamo ad abbattere quel muro di solitudine e aprirci al mondo.”
Ventisei tracce per esplorare un’incredibile gamma di suggestioni, stili, ma anche quesiti profondi e universali – l’undicesimo, monumentale e complesso album dei Pink Floyd non poteva che essere destinato a fare la storia del rock e diventare un capolavoro senza tempo. Di brano in brano si snoda la vita dell’alter ego Pink: la morte del padre in guerra, le vessazioni di un insegnante frustrato, le attenzioni asfissianti di una madre iperprotettiva e insicura, il matrimonio con una donna assente e infedele, la droga, le pressioni dello show-business sono i mattoni che costruiscono un muro fra l’individuo e il mondo. Prevale però la volontà di abbattere quel muro, liberandosi delle oppressioni e rinunciando alle maschere, per aprirsi nuovamente al prossimo. Un appello che trova eco nel tema di Ravenna Festival 2025, alla ricerca di un nuovo paradigma del coraggio che sia basato su empatia e speranza.
La drammaturgia della produzione è stata costruita a partire dalle dichiarazioni di Roger Waters in diari e interviste, mirate a costruire un “mondo altro” per Pink, contemporaneamente autore e protagonista della storia. Come accade nell’adattamento cinematografico, anche questo curato da Waters, storie, flashback e voci dei personaggi si sovrappongono a costruire la “folle confusione” della testa di Pink. Allo stesso modo i linguaggi si intersecano per creare uno spettacolo cangiante dove recitazione, musica, danza e videoproiezioni non hanno un confine preciso e definito.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
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