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San Pancrazio di Ravenna: musica e tradizioni romagnole per San Giovanni 

Martedì 24 giugno 2025, alle ore 21.00, presso il Museo Etnografico di San Pancrazio, via 17 Novembre 2 (Comune di Russi), si svolgerà una serata in allegria con musica e racconti dedicata alla Festa di San Giovanni.
Il Trio Iftode, composto da Teddi Iftode, primo violino, Radu Iftode, secondo violino, e Vlad Iftode, tastiere, eseguirà brani della tradizione popolare romagnola. Gabriele Zelli, cultore di storia locale, racconterà delle tradizioni di un tempo in occasione della festa di San Giovanni (24 giugno) e aneddoti divertenti sulla Romagna e i romagnoli.
Partecipazione libera.
Un tempo la notte fra il 23 e 24 giugno era considerata magica, di “passaggio”, coi giorni che cessano di allungarsi e iniziano ad accorciarsi. In questo giorno, secondo un’antica credenza, il sole (che simboleggia il fuoco) si sposa con la luna (che simboleggia l’acqua): da ciò ne derivano i riti e gli usi dei falò e della rugiada, presenti nella tradizione contadina, ma anche il ruolo di tutte le piante e le erbe della terra che, in questo breve ma intenso arco di tempo, vengono influenzate con particolare forza e potere. Una notte “fuori del tempo” e per questo si riteneva che potessero assumere una dimensione terrena i morti e i personaggi dell’aldilà, oltre che essere caratterizzata da altre prerogative, di cui è rimasta traccia nel folklore: come i poteri della rugiada (la gvaza d’Sa’ Zvân), la funzione purificatrice che acquistano le acque in generale e le pratiche divinatorie. Si riteneva inoltre che nel corso della notte di San Giovanni fosse possibile vedere le streghe che si recavano ai loro conciliaboli.
Nel giorno della vigilia di San Giovanni si raccoglievano inoltre molte erbe, nella convinzione che avessero poteri benefici e terapeutici grazie all’intercessione salvifica del santo. Tra le tante tradizioni ed usanze legate a San Giovanni vi è anche quella che vuole che si estraggano dalla terra l’aglio, la cipolla e lo scalogno per stenderli nell’orto perchè la rugiada di San Giovanni possa irrorarli e quindi preservarli dal marciume.  

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