Un luogo coerente con l’identità del centro storico. Sul futuro del Foro Annonario Luca Panzavolta, amministratore delegato di Cia Conad, è stato molto chiaro. Innanzitutto ha tolto dal tavolo il sostantivo più gettonato in questi anni: identità. “Quella – ha detto Panzavolta – ce l’ha il centro di Cesena che continua ad essere frequentato da moltissime persone non solo residenti. Noi dovremo essere bravi ad inserirlo fino in fondo in quella realtà”.
Così come lo era in passato quando piazza del Popolo era un parcheggio. Adesso la piazza è il fulcro della movida e il nuovo Foro dovrà parlare lo stesso linguaggio. Insomma, scurdammoce o passato. Questo non lo ha detto, ma lo ha pensato. La nuova linea non vuol dire scimmiottare qualcosa o qualcuno. L’originalità è sempre e comunque necessaria. Ma dovrà essere in linea con quello che succede nel contorno. I voli pindarici sono inutili e poco produttivi.
L’obiettivo di Forgest, società che gestirà il nuovo Foro, è abbassare l’età media dei frequentatori. Propedeutica dovrebbe essere anche l’apertura di Ramen, ristorante che prende il nome da un piatto giapponese a base di spaghetti di frumento serviti in brodo di carne o pesce spesso insaporito con salsa di soia o miso. Preparazione che pare sia particolarmente gradita alle nuove generazioni. Ma, in generale, lo spazio, a partire dalla piazza, dovrà essere poliedrico. E in tal senso dovrebbe essere importante la collaborazione con alcune associazioni. Oppure l’infopoint universitario. Ma il piatto forte saranno gli eventi realizzati con la consulenza di via Bagutta Consulting. Previsti una quarantina di appuntamenti in collaborazione con partner e associazioni locali.
Il nuovo volto della struttura lo si conoscerà il 28 settembre prossimo. In quella data verrà svelato anche il nuovo nome. Dovrà essere scelto dai cesenati. Tre le opzioni: In Centro al Foro; Centro Agorà; Centro Piazzetta.
Il risultato del contest sarà comunicato il 28 settembre, quando verrà tolto il velo del nuovo mercato coperto i cui lavori partiranno a giorni. L’investimento sarà di circa mezzo milione di euro. Il progetto è dell’architetto Lara Bissi. I miglioramenti riguardano prima di tutto la sicurezza e il decoro della struttura, con attenzione particolare agli ingressi da piazza del Popolo, via Pescheria e via Fattiboni e all’area di piazza della Fontana.
Funzionerà? E’ questa la domanda delle cento pistole ed è lecita dopo i due fallimenti precedenti. Non è un compito facile, ma l’impressione è che, prima o poi, il rilancio ci sarà. La garanzia è il gruppo Conad che ha mezzi, managerialità e soprattutto determinazione per permettere a strutture del genere di conquistare la fetta di mercato necessaria per poter camminare con le proprie gambe.
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