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A Spiagge Soul una band da New Orleans

RAVENNA. Arrivano direttamente da New Orleans, con un carico di groove, soul e blues da far tremare le assi del palco: The Honey Island Swamp Band, tra le formazioni più eclettiche e potenti del panorama roots americano contemporaneo, si esibirà lunedì 21 luglio alle ore 21.30, al Kilindi di Marina di Ravenna per una tappa imperdibile di Spiagge Soul 2025.

Con oltre vent’anni di carriera alle spalle e un nuovo album acclamato dalla critica, Custom Deluxe, la band di New Orleans è pronta a trascinare il pubblico romagnolo in un viaggio musicale che parte dal delta del Mississippi e arriva fino alle montagne del Colorado, mescolando con naturalezza blues, rock, soul, funk, country e psichedelia.

Nati nel 2005 a San Francisco durante l’esilio forzato causato dall’uragano Katrina, i The Honey Island Swamp Band sono l’incarnazione vivente della resilienza musicale di New Orleans. Tornati nella loro città natale, hanno saputo rinnovarsi senza mai rinunciare alle radici, costruendo un suono inconfondibile che sfida le etichette e affascina pubblico e critica.
Oggi la formazione comprende Aaron Wilkinson (voce, chitarre, mandolino, autore e mente creativa del gruppo), Lee Yankee (chitarra e voce), Sam Price (basso), Chris Spies (tastiere) e Garland Paul (batteria e voce).
Insieme, creano paesaggi sonori liquidi, dove la forma-canzone si piega, si estende, si trasforma. “Siamo una band melodica, vocale, lirica – raccontano -. Ci piace scrivere brani che sembrano classici dimenticati, pezzi che potrebbero essere stati hit in un’altra vita”.

Chi ha avuto il privilegio di vederli dal vivo lo sa: un concerto dei Honey Island Swamp Band è molto più di una performance musicale. È un rito collettivo, una celebrazione dei suoni dell’anima americana, un’esplosione di energia e sensibilità.

L’interplay tra i musicisti è magnetico, i momenti di improvvisazione si fondono con le strutture delle canzoni, le voci si intrecciano con naturalezza e ogni strumento trova il suo spazio in un equilibrio perfetto. Il risultato è un concerto che sa essere potente e intimo, viscerale e raffinato, capace di far ballare e riflettere, spesso nello stesso brano.

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