RAVENNA. Mercoledì 6 agosto alle 21.30 il bagno Hana-Bi ospita un appuntamento da segnare in rosso: sul palco della spiaggia di Marina di Ravenna arrivano i SUUNS.
Con base a Montréal, il trio formato nel 2007 e composto da Ben Shemie, Joseph Yarmush e Liam O’Neill è in tour per presentare il nuovo album The Breaks (Joyful Noise, 2024), sesto capitolo di una discografia sempre in bilico tra sperimentazione elettronica, atmosfere cinematiche e tensioni post-rock.
The Breaks è il risultato di un lungo processo creativo fatto di viaggi, prove sparse, messaggi notturni e lunghi mesi di lavoro in studio. Un disco stratificato e audace, che alterna momenti di intimità rarefatta – come nella delicata ballata “Doreen” – a esplosioni di paesaggi sonori immersivi e psichedelici. La band gioca con loop, sintetizzatori, strumenti MIDI e beats downtempo, spingendosi ben oltre i confini delle loro origini rock per approdare a una dimensione sonora più astratta, ma anche più umana e profonda. Il risultato è un’opera che sorprende per impatto emotivo e libertà espressiva, capace di avvolgere chi ascolta in un universo sonoro sospeso tra sogno, ansia e rivelazione. Un limbo, come loro stessi lo descrivono. Per molti artisti, trovarsi in una fase di transizione può portare a canzoni ingenue, fuori dal tempo o da entrambi, semplicemente come conseguenza dell’essere tagliati fuori dalla vita sociale. Ma per i SUUNS – una band che ha imparato a muoversi con naturalezza tra l’ambiguo e l’intermedio – è accaduto esattamente il contrario. The Breaks rappresenta la raccolta più intensa e ricca di sfumature tonali della carriera della formazione sperimentale di Montréal.
Il trio composto asseconda più che mai i propri istinti pop. Eppure, con la stessa audacia, i SUUNS scavano questa volta in una tavolozza sonora ancora più estrema, che si spinge ben oltre i fondamenti su cui si basa la loro identità. In The Breaks, Shemie, O’Neill e Yarmush si divertono a sperimentare con loop, synth, campioni e strumenti MIDI, come se fossero una versione post-millenaria dei Tangerine Dream che gioca con beat downtempo da trip-hop. O’Neill ha preso il ruolo di produttore per questo lavoro, occupandosi dell’arrangiamento, della struttura e del montaggio di molte delle idee nate da sessioni di prova sporadiche, rielaborandole in Pro Tools e reinventandole più e più volte nel corso di due anni.
Questo post è stato letto 36 volte