Alla fine la stagione turistica non sarà poi così fallimentare. Il problema però sarà un altro: finirà nel dimenticatoio il dibattito sul futuro. Perché, continuando a vivacchiare, nessuno farà niente per cambiare un modello che, da molti anni, però, è superato numericamente da chi investe (spagnoli, greci, Paesi emergenti).
Da tantissimo tempo luglio e la primissima di agosto sono un problema. Molto meglio giugno, ferragosto e la seconda parte di agosto (dal 25 in poi). Anche i prezzi degli hotel nel frattempo si sono adeguati, crescendo nei mesi migliori e non rendendo così indispensabili luglio ed inizio agosto.
Se si sa lavorare (con professionalità e con il giusto rapporto qualità/prezzo), il modello regge. Il Camping Cesenatico, ad esempio, ha fatto il 94 per cento di copertura degli spazi, meglio del 2024. È quando si esagera, perdendo modestia (con costi fuori mercato tipo gli spritz a 12 euro o un risotto a 20), che allora le cose non funzionano. Al di là di una crisi dei consumi palese (la Gdo regge a fatica, con aumenti che sono quelli dell’inflazione, al massimo), alla fine comunque non sarà una stagione disastrosa. In definitiva il bilancio sarà meno gente, meno consumi negli stessi periodi degli altri anni. Poi, come sempre, il periodo di ferragosto e la stagione allungata salveranno tutto. Il bilancio sarà in linea con quello degli ultimi anni e addio polemiche e, soprattutto, non si parlerà più di cambiare un modello che non solo è superato, ma che non ha futuro.
In pratica la situazione è la stessa del sistema Paese: si galleggia, mentre servirebbe innovare. Non un cambiamento di facciata, ma profondo. Per farlo però servirebbero capacità e, soprattutto, coraggio. Ci vorrebbe la forza di fare quello che si ritiene utile non tanto nell’immediato, ma in prospettiva. Gli interventi tampone sono inutili o quasi.
Per quanto riguarda il turismo serve investire per incrementare soggiorni più lunghi e stabili, ricercando in particolare mercati esteri. Fondamentale perciò sarebbe coordinare più e meglio la Riviera con il sistema aeroportuale, soprattutto con Forlì. Nello stesso tempo poi sarà necessario migliorare i collegamenti stradali e le strutture alberghiere.
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