Una “panchina bianca” per la libertà di stampa nei Giardini di Serravalle, l’area verde di Cesena che corre sull’antico percorso del torrente Cesuola lungo il tratto delle Mura Federico Comandini. E’ la prima in Emilia Romagna.
Pensata come simbolo del valore di una informazione corretta, responsabile e plurale, è stata voluta dal sindacato dei giornalisti (Aser-Fnsi) e dal Comune di Cesena.
E’ stata inaugurata ieri pomeriggio alla presenza del direttivo dell’Associazione stampa Forlì-Cesena (con il presidente Mario Proli, Davide Buratti, Emanuele Chesi ed Ennio Gelosi), del sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, del segretario generale aggiunto della Fnsi, Matteo Naccari, del presidente dell’Associazione stampa Emilia-Romagna (Aser), Paolo Maria Amadasi e del segretario regionale dell’Unione nazionale giornalisti pensionati (Ungp) Fabrizio Rappini. Presenti anche i consiglieri dell’Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna Elide Giordani (segretaria regionale) e Michelangelo Bucci, oltre a una ventina di giornalisti locali.
L’obiettivo, sottolineato in tutti gli interventi, è rimarcare il valore dell’informazione libera, corretta e responsabile, contro le limitazioni, le intimidazioni e i tentativi di condizionamenti esterni da parte dei poteri politici ed economici.
Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, nella conclusione, ha anche allargato lo sguardo alle tematiche internazionali. Inoltre ha rimarcato l’importanza delle garanzie per il lavoro giornalistico e della salvaguardia di un sistema informativo sano.
Sul tema significativo l’intervento di Legacoop Romagna. “La Cooperazione non intende rassegnarsi a un futuro in cui gli unici spazi di cronaca, riflessione e approfondimento siano legati alle piattaforme e agli algoritmi – recita la nota -. Senza parlare della crisi globale delle democrazie, in questi anni il nostro Paese ha perso decine di testate e si sono creati veri e propri “deserti informativi”, che alimentano un preoccupante silenzio in territori – e quindi mercati – ben più popolosi e ricchi di Cesena e della Romagna. Le piattaforme, del resto, sono concorrenti, spesso sleali, che non risparmiano nessuno.
Il nostro, da questo punto di vista, è ancora un territorio privilegiato, in cui il dibattito democratico è alimentato da numerose realtà editoriali vere, in grado di rispettare contratti e tutele per gli operatori dell’informazione.
Se vogliamo che continui ad essere così, prima di essere travolti dai rapidi cambiamenti che ci attendono, a partire dall’intelligenza artificiale, non possiamo nutrirci solo di retorica, servono azioni politiche concrete.
A livello nazionale, si attende con ansia la riforma del fondo per il pluralismo dell’informazione annunciata dal sottosegretario Barachini. A livello locale crediamo che la Regione dovrebbe riprendere i tentativi compiuti negli scorsi anni, in particolare durante il Covid, di avviare un percorso di sostegno all’editoria locale.
Nel frattempo, con lo sguardo puntato ai prossimi vent’anni, servono scelte politiche precise anche a livello territoriale, se vogliamo continuare a esercitare il nostro diritto a un’informazione libera, corretta e responsabile”.
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