Romagna Post

A Bagnacavallo la mostra su Mattia Moreni

4-Mattia-Moreni-Una-tavola-di-campagna-1959_stampa

BAGNACAVALLO. Sabato 20 settembre (ore 18) all’ex convento di San Francesco si inaugura Dagli esordi ai cartelli, primo evento di un ampio progetto titolato Mattia Moreni. Dalla formazione a “L’ultimo sussulto prima della grande mutazione”, che metterà in rete cinque importanti musei dell’Emilia-Romagna nella celebrazione del lavoro di uno dei più importanti pittori italiani del ‘900.

Curata da Davide Caroli e Claudio Spadoni, Dagli esordi ai cartelli indaga i primi 20 anni di lavoro dell’artista, con una attenta documentazione che parte dal primo periodo giovanile – apprezzato fin da subito dai principali critici dell’epoca tra i quali anche un giovanissimo Italo Calvino – nel quale risentiva delle influenze dei pittori nordici, del liberty e dei Ferraresi del ‘400; furono anni importanti nei quali ricevette diversi premi e fu invitato a partecipare alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.

In quegli anni Moreni, che era stato in Romagna nel 1940 e nel 1943 per sfuggire lui partigiano alle rappresaglie fasciste, viaggiò molto cambiando ripetutamente la sua residenza: da Antibes a Grado, da Frascati a Bologna, cercando di trovare un luogo nel quale potersi sentire a casa.
La sua ricerca artistica, nella scia delle grandi dialettiche artistiche di quegli anni, lo portò ad aderire al cosiddetto movimento dell’astratto/concreto, invitato da Lionello Venturi a far parte del “Gruppo degli Otto Pittori”, partecipandovi tuttavia con uno stile caratteristico e sempre molto personale che non lo fece mai essere convinto fino in fondo di quella strada.


Il passaggio successivo, decisivo per la sua affermazione internazionale, fu l’avvicinamento all’Informale, uno stile di pittura soprattutto di ambito francese, adottando il quale Moreni, che dal 1956 al 1966 vivrà tra Parigi e Palazzo San Giacomo di Russi, ebbe forse il suo momento di maggiore visibilità che lo portò ad esporre regolarmente in quegli anni in Francia, Germania e nelle maggiori gallerie d’Europa.
L’ultima sezione della mostra di Bagnacavallo racconta infine come la sua pittura prese una via del tutto personale, nella quale la pennellata informale si modificò per descrivere e raccontare nei cartelli, tema del lavori di questi anni, una realtà che Moreni vedeva destinata alla repentina scomparsa.

La mostra allestita a Bagnacavallo, presenta più di 40 opere, molte delle quali in passato furono esposte in prestigiose sedi museali in Italia e in Europa e sono ora parte di importanti di collezioni private.

Questo post è stato letto 19 volte

Exit mobile version