Tre camminate nel centro storico di Forlì e a Schiavonia
In concomitanza con la mostra fotografica “Storia del teatro comunale di Forlì (1776-1944) e dei suoi protagonisti”, che si pone l’obiettivo di valorizzare una parte importantissima delle vicende culturali della nostra città, sono stati ideati tre itinerari per ricordare il grande tenore forlivese Angelo Masini in previsione del centenario della scomparsa avvenuta nel 1926.
Lunedì 22 settembre 2025, con ritrovo e partenza alle ore 20.30 dall’Oratorio di San Sebastiano, dov’è allestita l’esposizione, Filippo Tadolini e Gabriele Zelli condurranno una camminata nel cuore della città alla scoperta dei principali luoghi dello spettacolo di ieri e di oggi.
La passeggiata toccherà i seguenti punti: via Tavani Arquati, piazzetta della Misura, via Mentana,
corso Diaz per raccontare le storie del Cinema-Teatro Esperia, del Teatro Comunale, del Cinema Apollo e del Teatro Diego Fabbri. In piazzetta della Misura verrà ricordato che nel 1882 Forlì volle essere all’altezza del “dono incomparabile della voce e del virtuosismo di Angelo Masini, il tenore più Famoso d’Europa”, tanto che, come scrive nel suo Diario il conte Filippo Guarini: “La prossima venuta del Masini ha eccitato molti a far restauri nelle case e nelle botteghe; la Loggia dei Signori è in vari punti messa a nuovo”.
Con il secondo appuntamento, previsto per martedì 23/9 con partenza sempre alle ore 20.30 dal medesimo luogo, si andrà alla scoperta di Schiavonia, il borgo dove nel 1844 nacque Angelo Masini. La camminata si snoderà attraverso il popolare quartiere per metterne in rilievo le caratteristiche architettoniche e sociali, dalla presenza di importantissimi conventi e monasteri (San Domenico, Sant’Agostino e Santa Caterina soppressi in seguito alla dominazione napoleonica che oggi hanno altre funzioni) e della sede del Vescovado, alla formazione di piazzetta Fratelli Ruffini (detta dei Burattini); dalle case natali di San Pellegrino Laziosi, del patriota Giovita Lazzarini e del tenore Angelo Masini, della Chiesa di Santa Maria, alla magione dei Templari.
Verrà ricordato di quando la Festa dell’Addolorata, che ricorre la quarta domenica di settembre, oltre ad essere festa religiosa (la Madonna dei sette dolori) era un momento di vero coinvolgimento di tutti i residenti del rione, altamente aggregativo e sociale; dai vecchi ai bambini, dai proletari ai borghesi, si sentivano emotivamente coinvolti nell’avvenimento.
L’ultima iniziativa sarà in programma mercoledì 24 settembre (anche in questo caso il punto di ritrovo sarà l’Oratorio di San Sebastiano). In questo caso i partecipanti saranno accompagnati in alcuni dei luoghi dove, nel cortile del tempo, si sono verificati dei tragici fatti di sangue o delitti, alcuni dei quali ancora irrisolti. L’attenzione sarà posta in particolare su quattro vicende.
Il caso Jacopo Feo: un tempo su corso Garibaldi, dopo Palazzo Manzoni e la piazzetta Melozzo, quando la strada compie una piccola svolta, c’era il ponte dei Morattini che consentiva di attraversare un ramo del fiume Montone. In quel punto il 27 agosto 1495 venne ucciso Jacopo Feo, mentre con la moglie Caterina Sforza rientrava da una battuta di caccia.
Il caso Domenico Manzoni: la sera del 26 maggio 1817, all’incirca alle 21.30, il banchiere Domenico Manzoni fu accoltellato a morte sotto il voltone Teodoli, in via Canestri angolo via Mameli. Sul movente restano delle ipotesi, sull’assassino resta il mistero.
Il caso di Michele Placucci: in via Moroni, una stradina stretta e buia prossima di Schiavonia, la sera del 30 marzo 1840 fu aggredito mentre rincasava Michele Placucci, funzionario comunale e storico. Una violenta coltellata gli perforò un polmone causandone la morte dopo tre giorni di agonia. Ad oggi resta il mistero sul movente e sull’assassino.
Il caso Malmesi: al numero 54 di via Maroncelli si trova il Palazzo Malmesi, teatro del più lugubre e noto fatto di sangue di Forlì che ebbe origine nel dicembre 1914 quando Alberto Malmesi e la fidanzata Dionilla Dal Pozzo scomparvero. Dopo un lungo processo, tutto indiziario, che si concluse il 15 dicembre 1917, con l’accusa di aver soppresso i due e di averne occultato i cadaveri fu condannato a 24 anni di detenzione Erminio Massa, il fattore del Malmesi. Erminio Massa, che aveva sempre proclamato la sua innocenza, morirà poche settimane più tardi nel carcere di Forlì. Il tragico epilogo decretò la fine di una tragica vicenda che, con la sparizione dei cadaveri, mai trovati, porta ancora oggi i segni dell’enigma.
Le camminate, promosse nell’ambito del Festival del Buon Vivere, non si svolgeranno in caso di pioggia. Partecipazione libera. Non è necessario prenotare. Per informazioni: Gabriele Zelli 3493737026.
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