Un’esperienza solidale importante. La nazionale di Miss Mamma è tornata a Rebibbia per giocare contro la formazione delle detenute. E’ la terza edizione della “La partita del sorriso”, definizione che racchiude perfettamente il senso di quel momento. L’obiettivo è aggiungere un mattoncino al percorso riabilitativo di donne che hanno sbagliato e stanno pagando per quello che hanno fatto. Sono consapevoli della loro colpa e non chiedono di essere giustificate e tantomeno compassione. Però vogliono un trattamento uguale alle altre donne. Ed è quello che è stato fatto lunedì mattina durante i 50 minuti (25 per tempo) della partita, ma anche prima e dopo. E la foto di gruppo prima del match e gli abbracci finali sono la dimostrazione che il risultato è centrato. E tutte hanno espresso il desiderio di rivedersi il prossimo anno. Poi c’è la parte sportiva. La “Partita del Sorriso”, diretta per l’occasione dal giornalista e scrittore cesenate Davide Buratti, ha visto vincitrici, con il punteggio di 7 a 3, il Team delle Donne e Mamme recluse (anche se, la Nazione di Calcio di “Miss Mamma Italiana” ha colpito tre pali ed una traversa), le tre reti, per la Nazionale delle Mamme Miss, sono state realizzate dalla mamma sarda Rosa Deriu.
Tra le calciatrici della Nazionale di calcio di “Miss Mamma Italiana”, il cui capitano è la 50enne forlivese Barbara Semeraro, sono scese in campo anche: Patrizia Verlicchi, 68 anni, di Ravenna; Maria Decorato, 46 anni, di Forlì ed Alessandra Radice, 72 anni, di Cesenatico.
L’Istituto di Pena Femminile di Rebibbia a Roma è il carcere femminile più grande d’Europa, con le sue 380 donne recluse. La partita si è giocata nella struttura sportiva della casa di pena.
L’iniziativa, giunta alla terza edizione, organizzata dalla direzione del Carcere Femminile di Rebibbia, dalla Te.Ma Eventi di Paolo Teti e dall’Associazione Culturale “le Arti di Atena”, anche quest’anno, ha regalato gioie, emozioni e sorrisi alle Mamme Miss, ma in modo particolare alle donne e mamme recluse, che hanno avuto modo, per qualche ora, di non essere giudicate e di poter sognare la possibilità di una seconda vita, da donna libera.
Per l’occasione, come per le altre edizioni, grazie alla sensibilità di tante persone e delle amiche e gli amici di “Miss Mamma Italiana”, è stato consegnato abbigliamento per il periodo invernale e materiale per la cura della persona, utile alle donne recluse e abbigliamento specifico e per i bimbi da zero a tre anni, che vivono con le loro madri a Rebibbia. Attualmente ce ne sono cinque, ma il numero è destinato ad aumentare perché una delle detenute è incinta di otto mesi. Tantissime donne recluse, non hanno nessuno all’esterno, che possa in qualche modo poterle aiutare, per cui, il materiale portato (una cinquantina di scatoloni in totale), è sicuramente di supporto per queste persone.
Il calcio di inizio è stato dato dalla dottoressa Nadia Fonata, direttrice del Carcere Femminile di Rebibbia. L’evento è stato patrocinato dai Comuni di: Bellaria Igea Marina; Borghi; Forlì assessorato al Welfare; Gambettola; San Mauro Pascoli, Sogliano al Rubicone; Staffolo; Verghereto, con la fattiva collaborazione della Cooperativa Operatori di Spiaggia di Rimini e dell’Associazione Osa.
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