Sabato 11 ottobre 2025, con ritrovo alle ore 15.30 presso la Chiesa di Regina Pacis, viale Kennedy 4, Forlì, Gabriele Zelli condurrà una camminata alla scoperta della storia di alcuni edifici e luoghi che caratterizzano la zona del Quartiere Fratelli Spazzoli: la Chiesa; l’ex Ente Orfanotrofi; le villette per i mutilati e invalidi della Prima guerra mondiale; Il Parco della Resistenza.
L’iniziativa è promossa dalla Parrocchia di Regina Pacis in occasione del 60° anniversario della costruzione dell’omonima chiesa.
Partecipazione libera. Non è necessario prenotare. La camminata della durata di circa due ore non si svolgerà in caso di pioggia. Per informazioni: Gabriele Zelli 3493737026.
La costruzione della Chiesa di Santa Maria Regina della Pace (Regina Pacis)
La prima pietra fu posata l’8 settembre 1963 mentre i lavori iniziarono nel maggio 1964 e terminarono verso la fine del 1965. Nel contempo, con decreto del 1 novembre 1964, venne nominato parroco don Gian Michele Fusconi (1934-1996). Terminata la costruzione don Michele si adoperò per arredarla, confidando sul concorso dei fedeli della parrocchia che si era nel frattempo popolata di numerose nuove famiglie. Per farlo si avvalse di importanti artisti (scultori e ceramisti): Gaetano Dal Monte, Mario Pozzebon, Carlo Rossi, Carmen Silvestroni, Giovanni Nanni, Giannantonio Bucci, Leandro Lega, Umberto Zimelli.
Le villette per i mutilati e invalidi della Prima guerra mondiale – La casa di Tonino Spazzoli
Verso la metà degli anni ‘30 del secolo scorso venne realizzata una propaggine del centro storico di Forlì, nella zona compresa tra le attuali viale Fratelli Spazzoli, via Archimede Mellini e via Orlando Zanchini, caratterizzata da villette mono o bifamiliari destinate agli invalidi e mutilati della Prima guerra mondiale. Una di queste ha una storia alquanto particolare. Fu infatti di proprietà di Tonino Spazzoli, il pluridecorato reduce della Grande Guerra e poi martire della Resistenza.
Fu proprio in quella casa di Via Mellini che il 7 agosto 1944 Tonino Spazzoli fu preso dai nazifascisti insieme al figlio Aroldo, la sorella Itala con la giovane figlia Franca Ferrini e il nipote Gino Casali. Itala e Franca furono le uniche donne forlivesi deportate per motivi politici in Germania nel campo di concentramento di Dachau, da dove fortunatamente rientrarono entrambe pur se minate nel fisico e nello spirito. Invece Aroldo e Gino riuscirono a fuggire durante il trasferimento in Germania.
Tonino, dopo essere stato sottoposto per giorni a barbare torture, fu ucciso il 19 agosto 1944 a Coccolia dove era nato. Mentre Arturo Spazzoli, il fratello minore, fu ucciso dai nazifascisti a Cornio di Modigliana. Il 18 agosto 1944 il suo corpo e quelli di Silvio Corbari, Adriano Casadei e Iris Versari furono appesi, a monito per la cittadinanza, ai lampioni di Piazza Saffi.
Parco della Resistenza – I giardini pubblici di Forlì
Nel 1816, per volontà del podestà Antonio Gaddi e su progetto dell’architetto Giovanni Mirri, nelle vicinanze di Porta Cotogni venne realizzato un giardino pubblico. Nel 1819, su indicazione dell’ingegnere Giuseppe Missirini, vennero apportate alcune aggiunte e modifiche compresa la realizzazione della montagnola per volontà del conte Pietro Guarini.
II 7 giugno 1896 vi si disputò una delle prime gare ciclistiche internazionali su un percorso disegnato all’interno del parco. Negli anni Settanta del secolo scorso vennero eseguiti lavori di restauro che portarono anche all’ampliamento del parco fino a viale Spazzoli. Oggi l’area verde ha numerosi ingressi ma due sono i principali: piazzale della Vittoria e viale Spazzoli. All’entrata del parco di piazzale della Vittoria si trova il busto di Giuseppe Gaudenzi, sindaco e deputato di Forlì di idee repubblicane. Nel 1984 vicino all’ingresso di viale Spazzoli fu installata una statua di bronzo dello scultore Giannantonio Bucci raffigurante Primo Carnera, voluta dal CONI di Forlì e dall’Unione Pugilistica Italiana (U.P.I.). Poco più avanti trova posto la biblioteca “Paul Harris”, donata dal Rotary Club Forli. Sul lato opposto è collocato il “Monumento alle vittime nei lager nazisti e in tutte le prigionie” dello scultore don Leonardo Poggiolini di Tredozio, finanziato dall’A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati nei lager nazisti).
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