28 Ottobre 2025
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RAVENNA. Sabato 8 novembre, alle 15, inaugurerà nella sede del Pr2 la mostra “La pietra di Aurisina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo”, un progetto espositivo dedicato a uno materiale iconico e identitario del Mediterraneo.

Dopo le tappe di Trieste e della fiera di Lubiana, questa esposizione arriva a Ravenna per approfondire il legame tra la pietra di Aurisina e il Mausoleo di Teodorico e per celebrare la continuità culturale e materiale che unisce le sponde dell’Adriatico.

Concepita come un dialogo continuo tra territori, culture e linguaggi, la mostra accompagna il visitatore in un viaggio che attraversa duemila anni di storia, arte, architettura e memoria collettiva: dalla cava al monumento, dalla roccia grezza alla scultura, dal Carso a Ravenna, città custode di uno dei capolavori realizzati in pietra di Aurisina, il Mausoleo di Teodorico.

In questo dialogo tra materia e forma, il Mausoleo diventa interlocutore silenzioso ma potente: testimonianza di una sapienza costruttiva che attraversa i secoli e continua a parlare attraverso le immagini, i documenti e le ricerche esposte. Il visitatore è invitato a lasciarsi guidare da questa voce di pietra, per comprendere come la materia, scolpita e trasformata, possa farsi linguaggio universale.

Accanto al rigore scientifico e storico, la mostra propone una riflessione artistica e sensoriale attraverso gli scatti dei fotografi coinvolti nel progetto “KAVE – L’ecosistema della pietra di Aurisina / Mostra Storie di pietre – I Marmi di Aurisina”, organizzato dal Comune di Duino Aurisina Občina Devin Nabrežina in collaborazione con Le Vie delle Foto, rassegna internazionale curata da Linda Simeone, che da anni valorizza la fotografia d’autore e i giovani talenti.

I fotografi partecipanti: Paolo Bullo, Massimiliano Melchionne, Stefano De Faccio, Stefano Stel, Terry Manfrin, Riccardo Ciriello, Luca Meroi, Dario Buttazzoni, Ivano De Simon, offrono interpretazioni diverse di un unico soggetto, la pietra come materia viva. Le fotografie costituiscono l’anima dialogica della mostra: ogni autore ascolta e restituisce la voce della pietra, raccontando le cave, gli scalpellini, i riflessi del tempo sulla superficie calcarea, gli echi del lavoro e della natura, le architetture che uniscono l’uomo e la terra.
Lo sguardo contemporaneo dialoga con la memoria antica, creando un ponte visivo tra il gesto dello scalpellino e l’occhio del fotografo, tra la luce naturale del Carso e quella simbolica dell’arte.

La mostra è composta da 21 pannelli fotografici e da ulteriori pannelli e roll up storici ed esplicativi.

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile al Pr2 in via d’Azeglio 2, fino al 23 novembre con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Per maggiori informazioni: https://www.palazzorasponi2.it/

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