RAVENNA. Giovedì 30, venerdì 31 ottobre e sabato 1 novembre alle ore 21 al Teatro Rasi, gli spettatori saranno coinvolti in una serata che vedrà due momenti diversi intrecciati tra loro.
Lo studio MALPELO La verità sta nelle tenebre – Terzo scavo – ideato e diretto da Roberto Magnani, anche in scena – e Appuntamenti al buio, un viaggio nell’arte radiofonica a cura di Rodolfo Sacchettini, studioso, scrittore, critico che si occupa di teatro contemporaneo, radio e letteratura del Novecento.
Prendendo le mosse dalle riflessioni contenute nell’omonimo saggio del filosofo Giuseppe Fornari sul capolavoro di Giovanni Verga Rosso Malpelo – racchiuso tra le novelle di Vita dei campi – Roberto Magnani ha dato vita in questi ultimi anni a un processo creativo la cui domanda di partenza è stata: «Esiste la verità in teatro?».
Il terzo scavo qui proposto è la traduzione teatrale di una performance site-specific realizzata quest’estate nel Giardino di Gualdo, per il festival Crisalide (ideato e diretto da Masque Teatro).
Nel mondo sotterraneo della novella di Giovanni Verga – ambientata nelle cave di sabbia della Sicilia di fine Ottocento – Malpelo si muove come in un labirinto oscuro. Il paesaggio di superficie risulta desolato e riflette questa realtà cupa: un buco nero pronto a inghiottire tutto. Nella lettura del filosofo Giuseppe Fornari la tradizionale contrapposizione luce-buio, però, si inverte radicalmente: “L’unica verità qui coincide col buio, ogni luce è menzogna. Malpelo è destinato rapidamente a morire perché appartiene al buio accecante della verità”. È a partire da questa riflessione che Magnani – attore che forgia il proprio linguaggio scenico nella letteratura – apre la sua personale indagine sull’esistenza di una verità tra i riflettori e le oscure profondità del teatro.
A seguire, Rodolfo Sacchettini cura Appuntamenti al buio. Lo studioso, scrittore, critico che si occupa di teatro contemporaneo, radio e letteratura del Novecento, attraverso l’ascolto di radiodrammi invita a quella che può essere un’esperienza divertente o molto paurosa, sicuramente sorprendente: chiudere gli occhi o trovarsi improvvisamente al buio. In un’atmosfera intima il pubblico verrà invitato a compiere un viaggio nell’affascinante mondo dell’arte radiofonica, dove immersi nell’invisibilità la parola, il suono e il rumore diventano diversi dal solito, perdendo qualità che avevano e assumendo nuove possibilità di espressione. “L’invisibilità – scrive Sacchettini -, che è come l’atmosfera della radio, basta talvolta a rendere evocativi dei rumori che comunemente non lo sono. E la parola comincia, per così dire, a perdere di peso specifico e a volatilizzarsi. L’elemento invisibile l’ha come sciolta dalla persona fisica del parlato. Non rimane altro che abbandonarsi a questo viaggio sonoro nelle tenebre della radio alla scoperta di visioni accecate.”
La serata fa parte anche della rassegna itinerante Schiusa, a cura di E Production, che nasce nel 2025 dall’unione dei due storici MEME a Faenza e Fèsta a Ravenna e si svolge nel territorio della Provincia di Ravenna. Il prologo (svolto nel mese di settembre) e il programma principale (tra ottobre e dicembre) coinvolgono i comuni di Ravenna, Faenza, Lugo, Castel Bolognese, Brisighella, con un programma interdisciplinare che prevede spettacoli teatrali e di danza, laboratori teatrali, incontri pubblici e presentazioni di libri, eventi musicali.
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