L’Auser dedica un incontro al capostipite del liscio
Mercoledì 17 dicembre 2025, alle ore 15.00, nell’ex Sala del Consiglio provinciale, piazza Morgagni 9, Forlì, l’Auser organizzerà un incontro dedicato a Carlo Brighi (1853-1915), detto Zaclén, considerato il capostipite del liscio come lo conosciamo oggi.
Interverrà Gabriele Zelli, cultore di storia locale, mentre il Trio Iftode eseguirà brani del musicista romagnolo.
Carlo Brighi assecondò la sua vocazione musicale, che si manifestò fin dall’adolescenza, per passione e con sacrificio costruendosi una propria professionalità, pur avendo la possibilità di esibirsi in orchestre affermate. Poteva accontentarsi di eseguire le celebri arie degli Strauss (Johann, padre, e i figli Johann, Josef, Eduard) allora in gran voga, invece decise di farne una “versione popolare e romagnola”.
Brighi, socialista militante, intuì che la musica degli Strauss, nata alla corte e nella realtà urbana e raffinata di Vienna e per di più ‘straniera’, non si sarebbe adattata alle abitudini e ai gusti musicali della Romagna. Fu così che dagli eleganti valzer viennesi si passò ai balli caratterizzati da frenesia, volteggi, acrobazie, inventando il ballo romagnolo, che ha molte assonanze con quelli antichi delle campagne e delle colline (saltarello, trescone, furlana, monferrina).
Le composizioni e le esecuzioni di valzer, polke e mazurke di Carlo Brighi ebbero subito un grande successo anche perché davano la possibilità alle coppie di ballerini di abbracciarsi ‘fortemente’ in pubblico, atto che la Chiesa cattolica deprecrò giudicandolo uno scandalo.
Carlo Brighi e tutti gli altri musicisti romagnoli che hanno proseguito su questa strada sono stati e sono da considerarsi, non tanto rappresentanti della musica folclorica piuttosto che di quella folkloristica romagnola, ma i creatori di un vero e proprio genere musicale, oggi comunemente identificato come liscio ma che forse, in maniera più propria e pertinente, potremmo definire musica da ballo romagnola. Quella che pur non antica ha radici profonde, quella che ha saputo coniugare e interpretare inclinazioni e propensioni musicali; quella che ha identificato la Romagna e, nel bene e nel male, ha contribuito alla sua identità locale, regionale, nazionale e oltre.
Carlo Brighi morì il 2 novembre 1915 a Forlì dove è sepolto. Aveva scritto circa 1200 composizioni musicali. Oggi la sezione “Piancastelli” della Biblioteca Comunale di Forlì conserva il gruppo più consistente di composizioni di Carlo Brighi. Il fondo, donato dalla figlia Angelina, è strutturato in 21 raccolte di parti musicali contenenti 831 composizioni suddivise in 465 valzer, 194 polke, 141 mazurke, 19 manfrine, 10 galop, 1 saltarello, 1 quadriglia.
Da questo straordinario patrimonio culturale e musicale il maestro e violinista Teddi Iftode ha tratto molti spartiti e li ha adattati per l’esecuzione del trio composto con i due figli, Radu, secondo violino, e Vlad, pianoforte e tastiere. Il Trio Iftode da oltre vent’anni esegue con successo il repertorio dei compositori romagnoli che si sono succeduti dopo Carlo Brighi, come Carlo Barbieri, Secondo Casadei, Romolo Zanzi, Ferrer Rossi, per citare solo quelli di più conosciuti.
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