In molti indicano l'ex conduttrice di Report come candidata dei grillini alle politiche
Milena Gabanelli candidata dei 5Stelle alla presidenza del Consiglio? L’ipotesi non è per nulla campata in aria. Negli ambienti romani se ne parla da un po’ di tempo e con sempre maggiore frequenza. Ma ora pare esserci un’accelerazione. Secondo ilsussidiario.net “gli interrogativi sembrano destinati ad inffittirsi dopo la pagina fa comparsa sul Corriere della Sera con rilevante visibilità in prima pagina: “Profughi, tocca alla Ue”.
Milena Gabanelli è da tempo vicina al quotidiano di via Solferino col quale ha avuto una lunga e proficua collaborazione. Ma l’ultima uscita più che un’inchiesta giornalistica ha soprattutto il tono e l’articolazione del manifesto politico-elettorale. Fra l’altro il tema di una possibile candidatura di Milena Gabanelli era stato trattato da affaritaliani.it il 26 di dicembre. L’ipotesi di una candidatura dell’ex conduttrice di Report era stata inserita in un pezzo in cui si parlava di Di Battista, altro pezzo da novanta dei 5Stelle, come possibile candidato a sindaco di Roma.
Secondo affaritaliani “a molti è sembrato un modo neppure troppo velato per toglierlo anzitempo dalla corsa di Palazzo Chigi dove Di Maio appare sempre più debole e inadeguato. E c’è chi cominciare ad invocare Milena Gabanelli premier a Cinquestelle”.
È presto per dire che due indizi fanno una prova, ma il tema pare destinato ad avere sempre più spazio nelle cronache politiche di giornali e siti di informazione.
La notizia è di quelle stuzzicanti e incuriosisce, anche perché Milena Gabanelli oltre ad essere un personaggio noto è anche stimata. Senza dubbio è una brava giornalista e Report era un programma interessante.
Come candidata ha un profilo interessante. Di certo molto di più di Di Maio che a me non convince. Da l’impressione di avere molta retorica e poca concretezza. L’esatto contrario di Milena Gabanelli.
Difficile, però, immaginare se l’ex conduttrice di Report potrebbe essere in grado di guidare un paese. Per quanto mi riguarda la domanda è sempre la stessa: ci si può improvvisare politici e, soprattutto, statisti?
Io ho qualche dubbio. I precedenti lo dimostrano. Badaloni e Marrazzo, tanto per parlare di giornalisti, sono esempi sotto gli occhi di tutti. Non è un problema di capacità, ma di esperienza. Per chi non lo ha mai fatto è difficile improvvisarsi gestore della cosa pubblica. Come sarebbe difficile improvvisarsi manager di un’azienda privata. Nulla si può improvvisare. Inoltre quando si parla della presidenza del Consiglio i problemi sono destinati ad essere elevati alla massima potenza.
C’è da dire che Milena Gabanelli sarebbe avvantaggiata dalla grande capacità di fare squadra che tutti le riconoscono. E il premier deve essere un uomo squadra. Ma deve essere anche un leader capace di fare sintesi portando avanti i propri progetti (quelli che in politica chiamano linee programmatiche) passando attraverso anche una mediazione con il Parlamento e con i vari organi dello Stato. I dirigenti spesso sono i veri padroni della cosa pubblica e con loro bisogna saper trattare come con tutte le forze sociali e le varie categorie interessate, quelle che chiamano lobby.
Ritenere di andare a palazzo Chigi e pensare di procedere a briglie sciolte è pura fantasia. Renzi docet. Quelli sono voli pindarici da campagna elettorale. Nella gestione quotidiana unita ad una visione di prospettiva, nel corpo a corpo di tutti i giorni che è ben diverso da quello che emerge sotto la luce dei riflettori, nel saper dire dei no, nell’usare bastone e carota, nell’abbandonare la retorica per far posto al sano pragmatismo, essere padrone della macchina e della materia che si tratta: è in questo che emerge il politico. Caratteristiche che non fanno rima con inciucismo (quello buono e sano comunque serve), ma realismo.
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