Vade retro perforazioni

Amministrazione comunale contraria a qualsiasi ipotesi di prelievo di idrocarburi. Ora serve la mobilitazione di tutta la politica e della società civile

L’amministrazione di Cesena chiude la porta a qualsiasi ipotesi di prelievo di idrocarburi nel territorio comunale. A dichiararlo, senza mezzi termini, il sindaco e l’assessore all’Ambiente Francesca Lucchi, dopo aver ricevuto la notizia del decreto con il quale il ministero dello Sviluppo economico ha dato il via libera alla Po Valley Operations Pty per effettuare indagini sull’eventuale presenza di idrocarburi nell’area di Torre del Moro.

Poco importa che, in questa fase si tratti di autorizzazioni esplorative, poco invasive e basate soprattutto su indagini cartografiche: le valutazioni dell’amministrazione comunale restano nettamente negative, legate al timore che tali attività possano provocare fenomeni localizzati di subsidenza, difficilmente preventivabili in fase progettuale.

Per questo, il sindaco e l’assessore Lucchi dichiarano la volontà di non  autorizzare alcuna ulteriore verifica, né tantomeno prelievi di idrocarburi. Non solo: intendono anche chiedere la revoca dell’autorizzazione e per ottenere questo risultato chiedono l’aiuto dei parlamentari e consiglieri regionali del territorio provinciale. Questo il senso della lettera inviata oggi agli onorevoli Enzo Lattuca, Marco Di Maio, Bruno Molea, Gianluca Pini, alle senatrici Mara Valdinosi e  Laura Bianconi, ai consiglieri regionali Lia Montalti, Valentina Ravaioli, Paolo Zoffoli, Andrea Bertani, Massimiliano Pompignoli.
Il tutto è venuto a galla grazie al lavoro di Davide Fabbri, prima politico, ora blogger, che è entrato in possesso dei documenti. Il ministero allo Sviluppo Economico ha dato il permesso l’otto febbraio scorso al termine di un percorso burocratico cominciato nel luglio del 2011 quando la società presentò la domanda. Il decreto concede per sei anni il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi. Il tutto per un canone annuo di 573 euro. La cifra è di per se stessa irrisoria. Ma il problema non è economico.  O, non è principalmente economico. È assurdo vedere che, mentre si parla con sempre maggiore frequenza di fonti rinnovabili vengano date autorizzazioni che possono portare a mutilazioni del territorio.
Bene ha fatto l’amministrazione comunale a prendere una posizione ferma e decisa. Ma si deve andare oltre, serve la mobilitazione di tutte le forze politiche e sociali. Qui si va ben oltre gli schieramenti.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.