Da affiancare e complementare a quello che c'è. Interessante proposta di Possibile
Possibile analizza un tema molto delicato: la crisi dell’agricoltura. Un documento interessante, ma che ha come apice la proposta di organizzare anche un Macfrut a cielo aperto. E perché, aggiungo io, non sfruttare il sistema delle piazze che è una unicità del nostro splendido centro.
Cesena ANNO ZERO, le politiche agricole al centro del dibattito.
Un anno nerissimo per l’agricoltura, con il caporalato, lo sfruttamento e il lavoro nero a fare da copertina ad un bruttissimo libro.
Una pagina nera sulla quale non fare calare l’attenzione e sulla quale tenere gli occhi ben aperti, ringraziando l’operato delle Guardia di Finanza e delle forze dell’ordine, ribadendo e rimarcando la necessità di un impegno massimo, anche dei sindacati, del mondo delle cooperative e di tutti i cittadini di Cesena.
Avevamo proposto un assessorato specifico per l’agricoltura, invece abbiamo un minestrone assurdo mischiato a sport e soprattutto a cultura (purtroppo anche quest’ultima tematica abbandonata a se stessa). Con Cesena lontana anni luce da altre realtà romagnole grandi e piccole.
A questo punto riteniamo sia fondamentale considerare quest’anno una sorta di ANNO ZERO, un confine invisibile da non oltrepassare !
Cesena è agricola per vocazione, la nostra città aveva una vitalità e una conformazione magnifica, aveva prodotti magnifici, aveva (e ha tuttora) capacità straordinaria.
Ha grandi cooperative soprattutto per la lavorazione e la trasformazione (Orogel solo per citare il colosso attualmente in espansione, con le nuove strutture che presto domineranno la città). Come si fa ad accettare il fatto che gli agricoltori preferiscano lasciare i frutti del loro lavoro nei campi e sugli alberi perché “non conviene raccoglierli” ? Ma stiamo scherzando ?
L’agricoltura è la nostra storia, cosa fare perché sia anche il presente e il futuro ? Come fare per farla tornare ad essere uno dei motori della città e della Romagna ?
Come e cosa fare perché l’agricoltura possa tornare a creare ricchezza e occupazione ?
Facciamo in modo che le troppe aree che rimangono ora incolte ritornino produttive.
Innanzitutto la siccità e il caldo, una problematica che i cambiamenti climatici obbligano a prendere in seria considerazione. E poi politiche di salvaguardia che mettano il nostro prezioso territorio e le sue peculiarità al centro di una seria politica di rilancio.
Riscoprire prodotti che stanno scomparendo : le fragole erano il nostro marchio di fabbrica (ben stampato su cestini e cassette), come è possibile leggere sui giornali che nelle nostre scuole e ai nostri ragazzi vengono date quelle “spagnole” ?
La “bella di Cesena” che fine ha fatto (una pesca delicata e straordinaria nei sapori e nei colori), è possibile che sia finita nel dimenticatoio ?
E poi la ricerca e le nuove tecnologie. Valorizzare l’istituto tecnico e la facoltà di agraria e soprattutto il nuovo “tecnopolo per la ricerca agroalimentare”, dopo la sua inaugurazione se ne è sentito parlare davvero troppo poco. C’è una “Consulta agricola comunale” ? Facciamo in modo che sia in grado di ritagliarsi i giusti spazi.
Riuscire a trovare il giusto equilibrio fra la grande distribuzione, le grandi cooperative, la logistica, con il KmZero, il made in Cesena e il made in Romagna, il bio e l’alta qualità. Il MACFRUT ha ora il suo corpo in Romagna, la sede è la Fiera di Rimini, ma la testa è a Cesena : partiamo da questa e facciamo emergere idee e progetti che creino non solo passione (fondamentale) ma opportunità.
Appena terminata Piazza della Libertà (perché prima o poi riusciremo a vederla finita) non sarebbe male pensare ad un segmento annuale per un MACFRUT a CIELO APERTO, invadere le strade della città di odori e sapori.
Certo per poterlo fare ci vorrebbero la volontà, la capacità e soprattutto la possibilità di confrontarsi, in primis con un assessorato impegnato a tempo pieno in tutto questo. Ci sembra invece che questo sia un grosso limite della politica che Amministra la nostra città. Rimbocchiamoci le maniche !
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