Si giocheranno la candidatura a sindaco. Simona Benedetti in Regione o a Roma. Landi resterà segretario. Il quadro si può fare dopo un'intervista a Sandro Gozi
Per come la vedo io è cominciato il percorso preparatorio alle tre elezioni in circa diciotto mesi: politiche nella primavera 2018, amministrative nella tarda primavera del 2019, regionali autunno 2019. Insomma, non ci faremo mancare niente.
Quindi aspettiamoci una lunga, lunghissima campagna elettorale. I segnali ci sono già e anche forti e inequivocabili. Ma di questo ne parlerò domani e i prossimi giorni. Perché il tema lo ritengo di stretta attualità in quanto siamo di fronte ad una serie di appuntamenti elettorali direttamente collegati.
Le micce per le politiche si dovrebbero accendere verso fine anno. Di fatto la politica è già in movimento anche perché in autunno si voterà in Sicilia. E sarà fatica considerarlo solo un voto locale. Soprattutto se il centrodestra, come sembra, troverà l’unità mentre Pd e Mdp si separeranno. Una ulteriore spaccatura rischia di creare una crepa difficilmente componibile. Che, anzi, potrebbe allargarsi alle politiche.
Il rischio è che, nonostante la buona volontà, la frattura possa avere effetti anche su Cesena. E quello potrebbe essere veramente un guaio. Per il rischio ballottaggio. Sarebbe un problema di per se stesso. Ma un conto sarebbe restare sopra il 45/46 per cento, un altro scendere sotto quella quota o addirittura avvicinarsi al quaranta (Torino docet).
Nel primo caso il candidato di Pd e alleati non dovrebbe avere comunque problemi insormontabili. Nel secondo, invece, i rischi aumenterebbero alla massima potenza.
Intanto in casa Pd pare si stia componendo il puzzle. Almeno a me non è passata inosservata una intervista a Sandro Gozi uscita sul Resto del Carlino nel corso di questa caldissima estate. In pratica sosteneva che Il segretario del Pd del Cesenate (sarà scelto in autunno) dovrà essere un renziano che però non dovrà entrare In gioco per successive candidature.
Siccome pochi giorni dopo, sempre ad Andrea Alessandrini, Fabrizio Landi ha dato la disponibilità a ricandidarsi, lo defalcherei dai possibili aspiranti ad una candidatura. Quindi resterebbero tre nomi per tre posti. Sempre che (per dinamiche nazionali che al momento mi sfuggono) il parlamentare cesenate non debba essere Sandro Gozi. La sua rielezione è scontata, ma si è sempre pensato che non dovesse passare dal territorio.
Nel caso Gozi entri legittimamente (è sottosegretario) a far parte di un gruppo nazionale, le cose per il Pd cesenate si semplificherebbero molto. Ci sarebbero tre nomi per tre posti. Al momento la lotta per la candidatura a sindaco pare circoscritta a Lia Montalti e Enzo Lattuca. Chi resterà fuori con Simona Benedetti si dividerà la candidatura al parlamento oppure al Consiglio regionale.
Resta, è vero, Mara Valdinosi, ora al Senato. Si sta muovendo bene. È chiaro che punta a tornare sullo scranno che sta occupando. Per riuscirci dovrà sgomitare e molto. E, comunque, è difficile pensare che possa essere la prima scelta del partito cesenate, così come non lo era stata la volta scorsa.
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