La scatena lo sbarco del Verdi al Foro. Poi servirà un salto dal punto di vista turistico. Non serve inventare, ma studiare. Lo dimostra la Confesercenti
Pare proprio che sia stato firmato il contratto Fra fra Verdi e Foro Annonario. È l’atto che potrebbe favorire quel rilancio del quale ha bisogno anche il centro. Se funzionerà (come credo) si potrebbe anche innescare un interessante circolo virtuoso che potrebbe essere un ulteriore valore aggiunto per il centro.
Parlo di una sorta di sfida fra bar per il preserale, fascia nella quale credo si specializzerà il Foro Annonario. Ma non sarà da solo. In zona ci sono locali niente male, a partire da Babbi, Vivì, Maison Lulù. Poi, prima o poi tornerà il Bar Roma e qualcosa si muoverà anche nella nuova piazza della Libertà.
E, come è detto, il preserale è la fascia più interessante. A quel punto sarà la professionalità a fare la differenza. Di certo sarà una sfida interessante e a guadagnarci potrà essere la città. Anche in considerazione del fatto che in centro aumenteranno i pubblici esercizi.
Ma potranno reggersi solo se ci sarà un aumento delle presenze. Un contributo importante dovrà arrivare dal turismo. Abbiamo un centro stupendo. Avendolo tutti i giorni sotto gli occhi forse non ci rendiamo conto di quanto sia bello. Ma non è l’unico elemento. Basilica del Monte, Villa Silvia. Miniere di Formignano, solo per fare alcuni esempi, sono punti punti di grande interesse che potrebbero essere tranquillamente inseriti in un percorso.
Serve però un progetto complessivo che deve essere ambizioso se si vuole permettere a Cesena di essere immediatamente a ridosso dei grandi circuiti turistici. Abbiamo le potenzialità. Per riuscirci però non dobbiamo guardarci l’ombelico. Bisogna studiare.
Non dobbiamo avere l’ambizione di trasformarci in dotti, medici e sapienti per inventare qualcosa. Ma avere la modestia di andare a lezione da chi ne sa più di noi. Da chi quel mondo lo conosce bene e sa come muoversi.
Bene, ad esempio, ha fatto Confesercenti a partire dall’abc. Ha sfruttato la borsa del turismo delle cento città d’arte per portare una ventina di tour operator a una due giorni distribuita Fra Cesena e Bagno di Romagna. Furono raccolti molto elementi utili. Come, ad esempio, che Cesena ha un’offerta ricettiva insufficiente per entrare in certi circuiti.
Fra gli invitati c’erano anche dei giornalisti. Una di questi ha appena pubblicato un servizio sul principale quotidiano austriaco (quasi tre milioni di copie). Ci sono diverse fotografie di Cesena e Bagno di Romagna e sono citati l’Hotel Casali e il Roseo Euroterme. Inoltre pubblicata la cartina dell’Italia con indicate Roma, Bologna, Spoleto, Cesena e Bagno di Romagna. Scusate se è poco.
È però una goccia nel mare. Però è stato gettato solo un piccolo seme che fa capire che c’è possibilità e spazio per lavorare su un progetto importante. Ma solo se c’è la voglia di studiare. Ed è quello che, alla voce turismo, mi piacerebbe vedere nel programma dei prossimi candidati a sindaco: una full immersion di sei/otto mesi propedeutica a presentare un progetto complessivo.
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