Cambio generazionale a ritmo ridotto. Ma ci sono molti 50enni in rampa di lancio
Non rischiamo di perdere una generazione, ma con i cinquantenni non siamo sul livello del passato. È anche vero che sono difficili i paragoni con persone che hanno creato dei colossi: Amadori, Apofruit, Orogel, Technogym, Trevi. Solo per citare le aziende più grosse. Ma poi ce ne sono tante (ad esempio la Sorma) che hanno dimensioni minori, ma sono vere e proprie eccellenze. Ma è anche difficile il paragone con la manager Monica Mondardini.
Il problema però è un altro: il cambio generazionale. È qui che potrebbero nascere degli intoppi. A Apofruit c’è stato senza scossoni. Amadori si è dovuto affidare a un amministratore esterno. Su Orogel c’è un grande punto interrogativo. Cosa sarà del dopo Piraccini? Però avendo a che fare con una cooperativa è facile immaginare che il sistema risolverà il problema così come è successo, ad esempio, per la Centrale del latte. Va da se che sarà importante il ruolo di Piraccini. Qualche certezza in più sembrava esserci per la Trevi, ma dopo gli ultimi problemi qualche dubbio nasce. Su Technogym il tema non è all’ordine del giorno. In politica invece si rischia di perdere più di una generazione. Ancora peggio per quanto riguarda il mondo del credito dove ci rimane Petrini. Poi c’è il vuoto.
Ma a Cesena chi sono i 50enni più in vista? Nel mondo dell’economia i nomi in cima alla lista sono Luca Panzavolta (Cia Conad), anche se è un po’ oltre i 50, poi Simone Trevisani, ora un attimo in parziale stand by.
Tra i consolidati Caterina Lucchi, Magalì Prati (Camac), Ilenio Bastoni (Apofruit), Gianvito Rossi (calzature), Luciano Margara (università). Chi ha buone prospettive è Fabio Piraccini, il figlio di Bruno però agisce fuori da Orogel. Francesca Amadori e Luca Pagliacci si muovono bene ed hanno ruoli importanti in strutture collaterali (Romagna Iniziative e Pubblisole). Anche Annalisa Raduano continua ad avere una buona visibilità. Ci sono poi due figure consolidate: Stefano Bernacci e Graziano Gozi. Entrambi guidano associazioni di categoria e (purtroppo) non pensano ad altro.
Emergenti sono poi due 40enni: Matteo Brighi e Massimiliano Mazzotti. Entrambi ricoprono ruoli di vertice in strutture cooperative importanti. È fuori di dubbio: sono in carriera.
Ci sono poi due persone in rampa di lancio: Marco Rondoni e Lorenzo Tersi. Il primo ha un settore ben definito: Hippogroup. Il secondo in questi anni si è mosso bene ed ora deve riuscire a fare l’ultimo passo e raccogliere quanto di buono ha seminato.
In politica invece c’è un vero e proprio vuoto. Dopo Paolo Lucchi e Sandro Gozi (che resteranno in sella continuando ad essere punti di riferimento) c’è un vuoto generazionale. Chi, in parte, potrebbe colmarlo è Simona Benedetti che, per la verità, ha meno di 50 anni. Chi ci è invece vicinissimo Fabrizio Landi, altro esponente di spicco della politica. Per il resto ci sono in paio di under 40: Lia Montalti e Matteo Marchi. Poi si deve scendere ancora (come età). È fuori di dubbio che i nomi forti sono Enzo Lattuca e Matteo Gozzoli. Hanno di fronte un’autostrada. C’è poi Marco Baccini, sindaco di Bagno di Romagna. Pare però destinato a restare sempre almeno un gradino sotto a Lattuca e Gozzoli.
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