Varro il gladiatore spiega cosa succederà in cada Pd in vista delle politiche
Nonostante le pressioni Spartacus non vuole tornare a scrivere. Ma dispensa consigli. E così nei giorni scorsi lo ha fatto suo figlio. Ma lui voleva che a farlo fosse Varro il gladiatore. Il suo migliore amico. Esordisce analizzando la situazione in casa Pd. In particolare per quanto riguarda le candidature per le politiche.
Facile, come fa Davide Buratti, dedicarsi alle sventure della politica cesenate che (nell’ordine di una sfortuna compressa e paperinesca), riguardano un centrodestra ormai “smontato”; un MoVimento 5 stelle alle prese con vicende belle strane per chi si rifà ai principi assoluti della legalità; un “Cesena siamo noi” nel quale, alla faccia della nuova e buona politica, la rincorsa alla candidatura a sindaco in atto, ha ormai rotto amicizie e bei rapporti! Facile come l’esercizio di sparare sulla Croce Rossa che, non a caso, nei videogiochi è riservato agli artiglieri meno capaci.
Ben più difficile, invece, dedicarsi al tema delle candidature PD per le prossime elezioni politiche. In questo caso serve una compagnia di giro capace di reggere l’urto di un confronto a L.O.L. di ultimo livello
Il quadro di partenza è il seguente: il Pd cesenate esprime oggi tre parlamentari. Enzo Lattuca, Mara Valdinosi, Sandro Gozi. I tre non si amano troppo né si frequentano. E questa è la prima precondizione di un confronto all’arma bianca, visto che alle prossime elezioni il “Rosatellum” non riserverà al PD tanti posti in Parlamento quanti ne ha avuto sinora.
Ma tutti e tre fanno parte di una delle uniche Federazioni PD d’Italia nelle quali l’elezione dei segretari di Federazione (Fabrizio Landi per Cesena) e di quelli comunali, si è conclusa senza battaglie ed anzi con candidature uniche. E questa è il primo indizio che, invece, lo scontro potrebbe non esserci.
Però il Rosatellum riserva al cesenate solo 1,5 posti in Parlamento. Infatti Cesena prevale su un collegio alla Camera, mentre quello del Senato è in comproprietà con Rimini. E questo riavvicina i venticelli di guerra, perché i tre tutto meno che di cedere lo scranno, hanno voglia.
Ma il giudizio sui parlamentari (diversi tra di loro per storia, approccio politico, capacità di lavoro, come lo possono essere gemelli dizigoti anche separati alla nascita) è nel PD cesenate molto buono. Sono diversi, insomma, ma hanno svolto bene il loro compito di rappresentanza degli interessi del territorio. E questo riallontana la battaglia campale tra i tre.
Inoltre (terzo indizio a favore del “non scontro”) rappresentano anche aree politiche diverse tra di loro: orlandiano Lattuca; renziana ma di osservanza Pci Valdinosi; renziano a tutto tondo Gozi. Sommati rappresentano quasi tutti i colori dell’arcobaleno del Partitone.
Infine (quarto e ultimo indizio del non guerreggiamento in arrivo), il collegio della Camera di Cesena per il PD rientra nella top ten di quelli buoni a livello regionale; quello del Senato con Rimini, anche; il listino della Camera di matrice romagnola è più che buono.
Sherlock Holmes diceva che tre indizi convergenti danno una prova e qui ne abbiamo addirittura quattro.
Sapete quindi come andrà a finire? Che tutti e tre verranno candidati. Lattuca e Gozi alla Camera (nel collegione cesenate il primo, nel listino come capolista il secondo) e Valdinosi al Senato (anche perché di donne in lista c’è una certa penuria, tra l’altro).
Ogni altra voce ricorrente di questi mesi (l’ascesa in Parlamento di Lia Montalti, Simona Benedetti, Fabrizio Landi, Paolo Lucchi), è destituita così di ogni fondamento.
Lo dice Sherlock Holmes.
Questo post è stato letto 168 volte