La proposta di Anna Strippoli (Potere al Popolo)
Edilizia sociale è il tema trattato da Anna Strippoli (Potere al Popolo) nel suo intervento.
Se pensiamo ad un piano straordinario per la messa a disposizione di alloggi sociali, non possiamo che partire dando priorità al riutilizzo del patrimonio esistente.
Fondamentale l’introduzione di un’imposta fortemente progressiva sugli immobili sfitti per “incentivare” gli affitti, con una politica di controllo e stabilendo canoni rapportati alla rendita catastale.
La crisi che ha colpito duramente il nostro paese (e il nostro territorio non fa eccezione) ci impone di fare scelte importanti, di non nascondere la testa sotto la sabbia o raccontare un paese che non esiste. Fondamentale parlare seriamente di controllo delle tariffe per i servizi pubblici essenziali e la loro garanzia per tutte e tutti (e in particolare per chi è in condizioni di disagio socio-economico), di una moratoria sulla “morosità incolpevole” per chi non riesce ad arrivare nemmeno alla fine del mese, di un piano di riqualificazione delle periferie e di chi vive ai margini, che non sia solo di facciata.
A Cesena da tempo (troppi anni) si parla del maxi-quartiere “Novello” come soluzione del problema casa a Cesena. I ritardi dimostrano che probabilmente non é stata ne la strada giusta, ne la risposta migliore per la nostra città. Pensato male, trasformato in corsa con tutti gli alloggi destinati al “social housing”, ma che con i suoi prezzi di vendita e locazione troppo alti non risponde affatto alle esigenze reali della popolazione.
Probabilmente in grado di dare una risposta ad un segmento la “classe media”, comunque uscita anch’essa dalla crisi economica con le ossa rotte.
Nessuna risposta alla classi più deboli, nessuna risposta ad una vera esigenza di alloggi e di residenza popolare. Abbiamo chiesto, ripetutamente, di prendere in considerazione la trasformazione di una parte del maxi-quartiere “Novello” (con i suoi comparti fin troppo grandi) in ERP, in Edilizia Residenziale Pubblica, in case popolari, di pensare a sistemi come l’autocostruzione (in Italia completamente tradito, disilluso e senza una reale regolamentazione) o il cohousing, di aprire un confronto serio e costruttivo. Di dare risposte a chi possiede un reddito basso, alle persone con disabilità, ai genitori single con figli, alle giovani coppie, ai cittadini senza fissa dimora. Nulla! Politiche sociali ZERO e zero risposte a quella parte delle popolazione che ha invece più bisogno di risposte (serie!)
Non siamo disposti a rassegnarci, non siamo disposti ad arrenderci.
Le risposte ci sono, vanno realizzate!
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