Pensate alla trave, non allo stuzzicadenti

L'economia frena. Lanciato l'allarme, ma nessuno ne parla

Un braccio di ferro che ci è costato cinque miliardi, euro più, euro meno. Tanto lieviterà la spesa per interessi per la scelta del nostro governo di fare il corpo a corpo con l’Unione Europea. È l’effetto dello spread che per quasi tre mesi il duo Salvini-Di Maio ha deciso di ignorare. Se fosse possibile si potrebbe pensare ad una class action. E sarebbe del tutto legittima alla luce della decisione di decidere di sottostare alle richieste europee dopo aver sempre detto di voler fare il contrario.


https://www.lavocedinewyork.com/news/politica/2018/03/05/di-maio-e-salvini-le-prime-parole-da-vincitori-lontani-ma-forse-non-troppo/

Il problema della maggior spesa per interessi però rischia di essere il minore dei problemi. Quello principale rimane l’intelaiatura della manovra, molto elettorale e con il rischio di qualche supercazzola. Una legge di bilancio che, comunque, pare insufficiente per rispondere alle necessità di un paese che ha un assoluto bisogno di investimenti per supportare la crescita di un’economia sempre più asfittica. E il pericolo recessione non è ancora superato.

La manovra economica, quindi, continua ad essere il tema più gettonato a livello nazionale. In ambito locale, invece, si sente sempre più il clima elettorale. Ancora il tema più gettonato è la composizione delle liste. Tutto ruota attorno ai nomi. Prima o poi però si parlerà anche di programmi. E di cose da dire c’è sarebbero. Però non sono molto ottimista. Pur non essendo un pessimista cosmico, non ho mai avuto grande fiducia sulla possibilità che il confronto politico arrivi a toccare toni particolarmente elevati. E il mio ottimismo è diminuito negli ultimi giorni quando ho visto che è stato completamente ignorato un allarme lanciato dalla Uil: la cassa integrazione è cresciuta in maniera esponenziale. Il che significa che la nostra economia è in difficoltà.

Ma nessuno ha detto niente. Silenzio assoluto anche sulle difficoltà del colosso Cmc. Figuriamoci poi se qualcuno si è preoccupato della chiusura di un’azienda edile che dava lavoro a quindici persone. Nemmeno pochissime. Sul pala Conad di piazza della Libertà invece ognuno è pronto a dire la sua e a stracciarsi le vesti. Ormai sui social non si parla d’altro. Io ho l’impressione che ci si preoccupi dello stuzzicadenti e non si veda la trave.

Comunque, tornando alla campagna elettorale, ho l’impressione che il tema più gettonato sarà la sicurezza. Non che non sia un argomento importante. Inoltre è vero che la microcriminalità è un tema sentiti. Però mi sembrerebbe esagerato farlo diventare l’argomento centrale della imminente campagna elettorale. Ma forse sono io a sbagliare e ad avere una visione distorta.

Una cosa però spero: evitate di far diventare dominante il tema della sosta. In città non c’è un’emergenza. Se poi verrà risolto il problema legato al Sacro Cuore si sistemerà anche l’ultimo tassello e il tema sarà definitivamente derubricato. Per carità, tutto è perfettibile e aggiustamenti potranno essere sempre fatti. Anzi, dovranno essere messi in cantiere. Si tratta di interventi finalizzati a migliorare il servizio. Piccoli, costanti, miglioramenti.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.