Non si parla più del nuovo ospedale

Bufalini e urbanistica interviene Davide Fabbri

Nuovo ospedale e pianificazione urbanistica è il tema trattato  da Davide Fabbri, candidato a sindaco di “Cesena in comune”. La nota.

Davide Fabbri

La nuova Legge urbanistica regionale, la numero 24 del 2017, che pure comprime le scelte dei Comuni a scapito della contrattazione fra le parti, propugna un consumo di suolo zero, seppure al 2050, e, almeno a parole, una sua drastica riduzione da qui a allora. Questo significa certamente favorire la rigenerazione urbana delle aree private e il recupero dell’edilizia esistente dentro e fuori il territorio urbanizzato.  

Ma deve significare anche che gli interventi pubblici devono privilegiare il riuso e la rigenerazione. La scelta di costruire a Cesena il nuovo Ospedale a Villa Chiaviche consumando oltre 20 ettari di suolo agricolo in area centuriata, contraddice palesemente l’assunto propugnato dalla Legge urbanistica. Anzi, realizzare il nuovo Bufalini a Villa Chiaviche porrà il problema di cosa fare della struttura attuale. Il tema vero dunque è quello della rigenerazione del sito dell’attuale Ospedale, risparmiando suolo e relativa impermeabilizzazione. E non ci si venga a raccontare che si farà un parco o si utilizzerà la struttura per fini sociali.


Il rendering del nuovo ospedale

Se si fa il nuovo Ospedale perché la struttura non è antisismica, non lo è neanche per un eventuale centro anziani; quanto al parco invece sarebbe meglio completare quello dell’Ippodromo, opera avviata ormai da più di vent’anni e ancora lontana dall’essere finita. Proprio il tema dell’ospedale introduce il tema dell’urbanistica partecipata. Di quella vera che struttura il contributo di cittadini e associazioni alle decisioni della pianificazione. E’ ora di smetterla con le caricature della partecipazione per cui la gente è chiamata solo a ratificare cose gia decise. È tempo di investire con fiducia nella capacità di scelta dei cittadini. Trasformazioni, espansioni, recuperi, sistema della mobilità, trasporti pubblici, dimensionamento e localizzazione degli insediamenti residenziali, parchi urbani, realizzazione delle aree verdi, decentramento dei nuovi insediamenti direzionali, produttivi e commerciali, riqualificazione delle periferie infrastrutture, manutenzione degli spazi e dei beni pubblici e servizi vanno attentamente programmati e inquadrati in un progetto di qualità di interesse politico generale: sono questi i punti che dovrebbero qualificare il dibattito (molto carente in questa campagna elettorale) sulla pianificazione a Cesena, che oramai non può più concentrarsi sulla crescita della città, ma solo sulla sua rigenerazione.

La Lista civica “Cesena in Comune” è favorevole a prendere in seria considerazione la necessità di un nuovo strumento di pianificazione tale da avviare un processo di ripensamento dello sviluppo in termini di qualità, di vivibilità, di dimensione e di rapporti sociali della nostra città. Il Comune di Cesena dovrà  incoraggiare una nuova capacità di gestione e di manutenzione del territorio, tenendo conto prioritariamente delle indicazioni e prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale relativamente ai caratteri storici, culturali, ambientali e paesaggistici da tutelare e dovrà promuovere la partecipazione effettiva. L’impoverimento della fasce medio basse della società , le nuove tendenze demografiche, l’immigrazione, mostrano la necessità di dover affrontare in modo nuovo il tema della casa, in una realtà dove pure più dell’85% delle abitazioni sono in proprietà delle famiglie. Benché la popolazione sia stazionaria, la rigidità del mercato della casa, per esempio la difficoltà di trovare appartamenti in affitto non speculativi e di vendere gli appartamenti di proprietà, rappresentano un forte freno al diritto alla casa, alla mobilità  dei lavoratori.

Dall’altra parte un gran numero di edifici sono inutilizzati o sono utilizzati pochi giorni all’anno. Una riorganizzazione e riprogettazione della città e degli stessi edifici, sotto i vincoli di un minore consumo e spreco di suoli edificabili, di energia, di acqua, cioè in vista di una maggiore sostenibilità, richiede nuove forme sugli standards edilizi.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.