Oggi è in programma l’ultimo Consiglio comunale della legislatura che poi è anche l’ultimo della sindacatura Lucchi. Fra un paio di mesi, al massimo, alla guida di palazzo Albornoz ci sarà qualcun altro. Quando un sindaco termina il suo mandato ci si chiede per che cosa sarà ricordato. Su Paolo Lucchi non credo ci siano dubbi: resterà il sindaco che ha portato il nuovo ospedale. Le cronache raccontano che ieri, durante la presentazione dell’accordo territoriale sul nuovo ospedale, Lucchi fosse visibilmente emozionato. E aveva tutte le ragioni per esserlo.
Quello di ieri è stato il passo definitivo per un’opera fondamentale e identificativa per la città e che resterà tale per cinquanta anni. Ricorderò sempre che la prima volta ne parlò nella primavera del 2013 a margine di una conferenza stampa (da Michiletta) tenuta da lui e Orazio Moretti. Era una notizia e fu trattata come tale. Ma ho sempre pensato che non ci sarebbe mai riuscito. Invece ce l’ha fatta. Ed è un bene per la città.
Il nuovo ospedale porterà solo dei vantaggi. Soprattutto perché il Bufalini era inadeguato, al di là del problema dell’antisismica. Lo era e lo è per tutta una serie di motivi. Innanzitutto per la collocazione. L’area è inadeguata per una struttura che ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per la Romagna. È insufficiente perché non è facilmente raggiungibile e perché non ha spazi sufficienti per la sosta.
Villa Chiaviche invece è in un punto strategico essendo ottimamente servita dalle infrastrutture viarie. Inoltre, essendo un’area a raso, ci sarà ampio spazio per la sosta. Poi ci sono altri due aspetti importanti. Il primo è che lo spostamento scaricherà il traffico nella circonvallazione sud (via Padre Vicinio da Sarsina), ultima arteria cittadina dove ancora ci sono problemi e per la quale non si trovano soluzioni.
Poi c’è un aspetto economico. Nell’area del nuovo ospedale verrà trasferito anche il laboratorio unico, ora a Pievesestina dove paga un affitto abbastanza alto. Scelta che, in passato, è stata più volte criticata. Era, soprattutto, una battaglia dei Comunisti Italiani. Poi c’è da dire che la città diventerà molto più ordinata che però dovrà anche essere pensata. Per fortuna anni fa venne pensata la gronda/bretella.
Infine c’è il tema di cosa farne del Bufalini. Anche perché ieri Giorgio Tonini, direttore generale dell’Ausl Romagna, ha ipotizzato che la nuova struttura sarà operativa circa nel 2013. Quindi domani. È per quello che continuo a credere che il futuro del Bufalini dovrebbe essere uno dei temi più importanti della campagna elettorale.
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