Avrà il più bel centro storico della Romagna. Bisognerà valorizzarlo
Potrà piacere o no, ma il centro storico di Cesena sta cambiando volto. In modo radicale. Si procede a step. Il primo è stato il ripopolamento di piazza del Popolo. Il secondo piazza della Libertà. Il terzo le tre piazze, fra il Capitano e la Malatestiana. Il quarto la Pinacoteca a palazzo Oir.
Il bello è soggettivo. Quindi è impossibile avere l’unanimità su un giudizio. Per quanto mi riguarda la valutazione è positiva. Non tanto per l’aspetto estetico, bensì per un salto di qualità complessivo. Ho sempre paragonato Cesena alla bellissima Salisburgo. Hanno molto in comune. Innanzitutto la dimensione. Poi il centro, fatto di piazze e strade strette e collegate tra di loro. Anche la città natale di Mozart è dominata da una fortezza. Certo, è la più grande ancora completamente conservata dell’Europa centrale. Ma loro l’hanno valorizzata rendendola facilmente raggiungibile grazie alla funicolare. Non è recente, risale al 1892.
Ebbene, a mio avviso, quando saranno completati tutti gli interventi il centro di Cesena avrà una dimensione molto più europea. Provate a pensare al percorso: zona Bonci, piazza della Libertà e pinacoteca, Duomo e relativo museo, piazza Giovanni Paolo II, tre piazze con palazzo del Capitano e Malatestiana, via Zeffirino Re, piazza Amendola e sua maestà piazza del Popolo. Poi ci potrebbe essere la Rocca se ci fosse un ascensore. Non è tutto. Cesena ha anche altro e non solo in centro. Su tutto centuriazione, villa Silvia e miniere di Formignano.
Io sono troppo campanilista e quindi il mio giudizio rischia di essere falsato. Ma quello di Cesena potrebbe diventare il centro più bello della Romagna. Per distacco su Forlì. Migliore di quello Rimini che comunque è interessante, gradevole e poco dispersivo. Ma più bello anche di Ravenna che però dalla sua ha una storia che le regala un fascino inimitabile.
Avere un centro così gradevole significa anche cercare di sfruttarlo turisticamente. Sia chiaro: non pensiamo a frotte di turisti. Fra l’altro non ci sarebbero neppure i posti letto. Però un buon lavoro si potrebbe fare. Anche perché dobbiamo partire da un presupposto: la strada è stata tracciata e indietro non si tornerà. Quindi l’unica cosa da fare è guardare avanti.
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