Con una quota di export
Il gruppo Amadori continua ad essere interessato ad un’acquisizione nel mondo dei salumi. Non è una novità in assoluto. È da anni che guarda a quel settore. Prima vi aveva provato con Parmacotto, di recente con Vismara. In entrambi i casi non se ne è fatto nulla. Non tutte le aziende però potrebbero andare bene. Ne serve una che abbia una buona quota di export che il gruppo di San Vittore userebbe come base per conquistare una fetta di mercato fuori dal confine italiano che al momento non è molto alta: l’otto per cento del fatturato.
L’interesse è stato confermato anche da Francesca Amadori a Emanuele Scarci nel corso del pranzo per la conclusione del 50esimo dell’azienda. Le dichiarazioni sono riportate nel blog del giornalista. “Vogliamo diversificare nella salumeria – detto Francesca Amadori -. Siamo alla ricerca di opportunità”.
L’amministratore delegato Francesco Berti ha poi aggiunto che i discorsi con Vismara sono chiusi. E che per quanto riguarda il settore comunque “l’allarme lanciato da Assica sui prezzi alle stelle della materia prime ci rende più cauti”. In conclusione è stato ribadito che sono interessati ad un’azienda che faccia prodotti cotti oltre che crudi. E che abbia una finestra sul mercato estero.
L’interesse di Scarci poi si è spostato su Fieravicola che approderà a Rimini che l’ha soffiata a Parma e Verona. La soluzione scaligera era quella più gradita dall’amministratore delegato di Amadori. In quanto è una scelta fatta da Unaitalia (associazione dei produttori avicoli). Quindi risponderebbe ad un’ottica di visione sinergica di settore anche in ambito fieristico. Non a caso Verona in gennaio metterà a disposizione di Unaitalia ampi spazi espositivi.
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