Intervista al segretario regionale della Uil
CESENA. È un momento delicato. L’allarme Covid è tornato a crescere e con esso l’incertezza. L’economia iniziava a dare segnali di ripresa, ma ora si rischia. Inoltre c’è il fronte sindacale che è preoccupato. Ne parliamo con Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil.
Qual è la situazione?
“L’interesse del Paese viene prima di tutto e affinché ciò avvenga la tutela dei lavoratori deve essere ai primi posti. Rinnovo dei contratti nazionali, allungamento della cassa integrazione e blocco dei licenziamenti sono tre importanti tasselli di un unico mosaico”.
Perché?
“Non rinnovare il contratto, prevedere un prolungamento degli ammortizzatori molto limitato nel tempo e non procrastinare lo stop ai licenziamenti significa non solo non avere la benché minima prospettiva politica, ma significa inchiodare il Paese ad una crisi di proporzioni bibliche”.
Cosa glielo fa pensare?
“Solo in Emilia Romagna le ore di cassa utilizzate in tre mesi ammontano a 258 milioni di ore. Milioni, non migliaia il che equivale a migliaia e migliaia di famiglie che possono continuare a vivere in modo dignitoso. E dopo?
Lo stesso ragionamento vale per il mancato rinnovo del fermo dato ai licenziamenti: la debacle sociale non è scongiurabile”.
Cosa chiedete alla politica?
“A cominciare dal Pd che è partito al Governo e ai suoi parlamentari eletti in Emilia Romagna, chiediamo di avere coraggio e lungimiranza, intervenendo con provvedimenti costruttivi e di ampio respiro e non con manovre di piccolo cabotaggio. La Uil, dal canto suo, non starà né in silenzio né in attesa perenne di risposte costruttive: l’autunno e l’inverno potrebbero essere caldi”.
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