Nonostante il Covid le abitudini sono cambiate poco
CESENA. La salute prima di tutto. Ma serve un occhio anche all’economia. E’ per quello che è fondamentale una campagna di vaccinazione a ritmo battente. E’ necessaria anche per poter avere un’estate il più normale possibile. Sarebbe utile per il morale delle persone, ma anche per l’economia a partire da quella turistica. Di una stagione estiva a pieno regime c’è una necessità impellente. Soprattutto per il portafoglio, ma anche per il morale.
E’ fuori di dubbio che le persone abbiano voglia di normalità e di vacanze. Se ancora ce ne fosse bisogno, emerge anche da uno studio della Viaggi Manuzzi i cui risultati sono stati pubblicati tre giorni fa sul sito del Corriere Cesenate.
Interpellato un campione costituito da 570 cittadini di età compresa tra i 18 e i 75 anni residenti nella zona che va da Bologna a Rimini. Hanno risposto ad un questionario ricevuto via email, tra il 10 febbraio e il 10 marzo. E’ emerso che il 52 per cento delle persone partirebbe anche ora, nonostante la circolazione del virus, mentre solo il sette per cento ritiene che ancora non sia il momento di pensare ai viaggi.
La meta più gettonata è il mare con quasi il 50 per cento delle preferenze. Il 17 per cento sceglie i parchi o comunque la natura, tipologia di turismo in crescita. Il 48 per cento degli interpellati non avrebbe problemi a spostarsi, mentre “solo” il 30 per cento dice che rimarrà in Italia nei prossimi mesi. Penalizzati i viaggi di gruppo.
Dunque, il Covid ha modificato di pochissimo le abitudini dei romagnoli che continuano ad essere malati di un’esterofilia che ha ha pochissimi motivi di esistere. Poco importa se spesso (anzi, quasi sempre) per raggiungere le mete preferite significa viaggiare su voli low cost dove la comodità è un optional. Ma la scelta potrebbe essere comprensibile se l’offerta nazionale fosse inadeguata. Invece l’Italia ha tutto per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. Ma l’impressione è che non sia figo dire agli amici che è stata fatta una vacanza in Italia. Anche se poi si va all’estero e si cerca la cucina italiana, mangiando, ad esempio, lasagne o carbonara che sono un insulto alle nostre tradizioni.
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