Servono interventi su caro vita, lavoro e diritti
CESENA. Un lavoro ben retribuito e tutele solide per i lavoratori sono indispensabili per garantire società in cui i benefici economici siano suddivisi più equamente tra i cittadini. Ma l’attuale sistema economico offre ben altro: lavori pericolosi, sotto-retribuiti e precari e un sistematico abuso dei diritti di chi lavora. Fino a quando per il sistema economico la remunerazione della ricchezza di pochi sarà un obiettivo predominante rispetto alla garanzia di un lavoro dignitoso per tutti, non sarà possibile arrestare la crisi della disuguaglianza.
E il caro bollette non aiuta ad arrestare questo fenomeno. Anzi. La corsa dei prodotti energetici continua a spingere i prezzi e a erodere la capacità di spesa degli italiani. Che si avviano a perdere, nella sola seconda metà del 2022, 12,1 miliardi di potere d’acquisto, circa 470 euro in meno a famiglia in soli sei mesi. Il peggioramento è dovuto, innanzitutto, agli aumenti dei prezzi dell’energia, che si scaricheranno sulle bollette autunnali, portando l’incremento dei prezzi ai livelli massimi dell’anno. E questo avrà impatto su consumi e risparmi. Per contrastare questo prolungato aumento dei prezzi, le famiglie hanno utilizzato fino a ora i propri risparmi, ma i margini ormai sono ridotti al lumicino. Perciò la priorità rimane porre un freno alla corsa delle tariffe energetiche, in modo da preservare il potere d’acquisto delle famiglie e contenere il boom dei costi fissi delle imprese, motore principale (oltre alle speculazione) dell’aumento dei prezzi.
Caro vita, lavoro e diritti saranno i tre temi al centro della manifestazione che Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato a Bologna (piazza Roosevelt) la mattina del 16 novembre. Per combattere il caro energia tra le richieste delle organizzazioni c’è la tassazione degli extraprofitti per redistribuire le risorse e la responsabilizzazione delle multiutilities regionali.
Questo post è stato letto 176 volte