Un dovere civile partecipare alla manifestazione di Bologna in ricordo delle vittime della strage alla stazione 

Ancora una volta a Bologna per partecipare alla manifestazione in ricordo delle vittime dell’attentato alla stazione ferroviaria del 2 agosto 1980. In quella tragica giornata arrivai sul posto verso le ore 14.00 e mi si presentò uno scenario apocalittico. Poi, da quella terribile giornata di 43 anni fa, non ho mai mancato di rendere omaggio alle 85 vittime (i feriti furono ben 200), a partire dai loro funerali. In quel caso partecipai in rappresentanza del Comune di Dovadola, con l’allora sindaco Gino Magrini, e in quella triste circostanza mi onoravo di portare il gonfalone della cittadina della Valle dell’Acquacheta, di cui successivamente sono stato a mia volta primo cittadino dal 2012 al 2017. Da allora sono sempre tornato nel capoluogo regionale per chiedere verità, giustizia e contro ogni depistaggio delle indagini; per altri dieci anni per conto del Comune di Dovadola, per 24 anni in rappresentanza del Comune di Forlì e poi come semplice cittadino. 
Da diversi anni a Bologna, nella stessa giornata, viene ricordato anche il forlivese Silver Sirotti con la posa di corone di alloro sul cippo eretto a margine del primo binario, in memoria dell’eroico dipendente delle Ferrovie dello Stato, Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, che nei prossimi giorni sarà ricordato anche a Forlì. Merita rammentare che Sirotti perse la vita nel tentativo di salvare i passeggeri che occupavano la quinta carrozza del treno Espresso 1486 “Italicus”, diretto a Monaco di Baviera, colpita dall’esplosione di un ordigno ad alto potenziale. Era ormai l’una di notte del 4 agosto 1974 e il treno stava transitando all’ altezza dell’uscita dalla “Galleria degli Appennini”, nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro. All’esplosione seguì un incendio di vaste proporzioni e Silver Sirotti, che era in servizio come controllore e si trovava in un’altro scompartimento, si munì di un estintore e corse a portare aiuto ai passeggeri investiti dalle fiamme, come di fatto avvenne, a sacrificio della propria vita.
L’attentato, che determinò la morte di dodici viaggiatori e il ferimento di moltissimi altri, fu rivendicato con un volantino in cui si sosteneva: “Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere le bombe dove vogliamo, in qualsiasi luogo, dove e come ci pare … seppelliremo la democrazia sotto una montagna di morti”. 
Anche in questo caso com’è avvenuto in seguito per attentati similari, i processi agli imputati che si sono svolti a seguito della strage del 4 agosto 1974 sono stati caratterizzati da esiti diversi. Gli imputati, appartenenti a gruppi dell’estremismo di destra della zona di Arezzo, furono inizialmente assolti per insufficienza di prove, poi condannati in grado di appello e, infine, definitivamente assolti nel 1993.
Durante le indagini sulla strage uno dei presunti complici dell’attentato al Treno Italicus, il terrorista di destra Mario Tuti, ucciderà il brigadiere Leonardo Falco e l’appuntato Giovanni Ceravolo che stavano perquisendo la sua abitazione. Dopo l’arresto per tali delitti in carcere assassinò uno degli imputati che in primo grado erano stati condannati per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e che veniva ritenuto disposto a collaborare. Lo stesso estremista di destra sarà l’autore di un documento nel quale sottolineò la necessità di portare avanti una “lotta nazionale rivoluzionaria volta a disarticolare il sistema”: documento che, nelle sentenze, sarà considerato fonte ispiratrice dell’operato dei “Nuclei Armati Rivoluzionari” (NAR), gruppo di destra eversiva costituitosi negli anni successivi e del quale faranno parte anche soggetti condannati in via definitiva per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. 
La Corte di Cassazione, pur confermando l’assoluzione degli estremisti di Arezzo per la strage sul treno Italicus, ha stabilito che l’area alla quale poteva essere fatta risalire la matrice degli attentati era “da identificare in quella di gruppi eversivi della destra neofascista”. A simile conclusione giunse anche la Relazione di maggioranza della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica “Propaganda 2” (più nota come “P2”), richiamata anche in elaborati della Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi. 
Questo l’elenco delle vittime di quella tragica notte di 49 anni fa Nicola Buffi (anni 51), Maria Santina Carraro in Russo (47), Marco Russo (14), Nunzio Russo (49), Elena Celli (67), Elena Donatini (58), Tsugufumi Fukuda (32), Raffaella Garosi (22), Herbert Kontriner (35), Antidio Medaglia (70), Wilhelmus J. Hanema (20), Silver Sirotti (25).

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).