Successo per la mostra sul Teatro Comunale di Forlì a 80 anni dalla distruzione e delle iniziative collaterali 

L'esposizione verrà riproposta in città 

La mostra storica dedicata al Teatro Comunale di Forlì a 80 anni dalla distruzione ha riscosso molto interesse e un buon numero di visitatori, così come sono state partecipate le diverse iniziative collaterali che si sono tenute a Palazzo Morattini di Pievequinta, sede dell’esposizione, e in città. Confortati dai buoni riscontri ottenuti i sodalizi promotori dell’evento e cioè le associazioni culturali Amici della Pieve ODV, Forlì per Giuseppe Verdi e il Comitato Pro Forlì Storico-Artistica hanno deciso di riproporre l’esposizione nel corso dei prossimi mesi a Forlì.
In base a una serie di pannelli, curata da Gianfranco Argnani, i visitatori hanno potuto comprendere come alle ore 1,45 del 9 novembre 1944 i soldati tedeschi in ritirata minarono alcuni dei principali monumenti della città. L’esplosione delle cariche poste a qualche metro di altezza dalla base della Torre civica causò il crollo di gran parte della stessa sul sottostante luogo di spettacolo danneggiandolo irreparabilmente. Quasi in simultanea lo stesso gruppo di militari germanici compì altri devastanti danni abbattendo la torretta del Palazzo degli Uffici Statali, il campanile del Duomo e il ponte di Schiavonia. Fortunatamente fu risparmiato il campanile dell’Abbazia di San Mercuriale. Com’è noto il Teatro Comunale non venne ricostruito dov’era e com’era perché era ritenuto dal punto di vista della capienza non più sufficiente per una città destinata a svilupparsi ulteriormente. Anche i tentativi di dotare la città di un’altra struttura per l’opera lirica e per la prosa non sono andati a buon fine, come ampiamente documentato dalla mostra, in particolare il progetto redatto dall’architetto romano Maurizio Sacripanti (1916 – 1996) che prevedeva di trasformare l’ex Chiesa di San Giacomo e una parte del complesso di San Domenico in sala teatrale con i relativi servizi. Nel frattempo, nel 1985, il Comune di Forlì aveva acquistato il Cinema Teatro Astra da destinare interamente alle attività di prosa e a quelle musicali, poi ristrutturato nel 2000 così come lo vediamo oggi e dedicato al grande drammaturgo forlivese Diego Fabbri (1911 – 1980). Fra i documenti presenti in mostra anche alcuni elaborati dei progetti per nuove sale teatrali/cinematografiche che dovevano essere realizzate nel corso del secolo scorso che però non hanno avuto seguito: il Politeama (1909) di Leonida Emilio Rosetti, il Teatro previsto nel piano regolatore del 1941 progettato da Saul Bravetti, il Gran Cinema Teatro Rex (1942) di Luigi Piccinato. Tutte queste storie sono state raccontate durante una partecipata conferenza dallo stesso Argnani.
Una parte della mostra, curata da Filippo Tadolini, è attinente invece alle immagini o fotografie dei personaggi del mondo del bel canto che hanno calcato il palcoscenico del teatro forlivese dal 30 maggio 1776, giorno dell’inaugurazione, fino alla Liberazione della città e alla distruzione dell’edificio. La scelta delle riproduzioni è avvenuta spulciando le 1760 immagini conservate nell’archivio del Comitato Pro Forlì Storico-Artistica, depositato a Palazzo Morattini, ed è stata effettuata da Filippo Tadolini, regista d’opera, in collaborazione con Mauro Mariani, che diversi anni fa furono oggetto di una precedente esposizione. Da questa rassegna si può certificare che la quasi totalità del mondo dello spettacolo sia passata da Forlì e che il Teatro Comunale abbia svolto una funzione di produzione e promozione culturale di straordinario rilievo, come testimonia l’importante carriera del soprano Wilma Vernocchi che ha messo a disposizione abiti di scena indossati in occasione di rappresentazione di opere liriche nei principali teatri italiani e di altre nazioni.
Durante il corso dell’esposizione sono stati organizzati due concerti lirici con allievi del Conservatorio di Cesena, presentati da Filippo Tadolini e coordinati dalla docente Pia Zanca, che hanno riscosso un indubbio successo di pubblico. Si sono svolte inoltre sei visite guidate alla mostra e due ai luoghi masiniani del centro storico di Forlì, a cura di Gabriele Zelli, ricorrendo il 180° anniversario della nascita nel popolare quartiere di Schiavonia del tenore Angelo Masini, tra i più importanti interpreti nella storia dell’opera lirica del secondo Ottocento. Tre appuntamenti sono stati dedicati alla scoperta del Museo Romagnolo del Teatro che conserva la memoria storica della musica e del teatro musicale legati al territorio forlivese. Le collezioni al suo interno raccontano personaggi e avvenimenti importanti dell’opera lirica e dello spettacolo. Tutti gli eventi hanno consentito di coinvolgere oltre 800 persone.
“Un dato sicuramente importante – dichiara Serena Savoia, presidente dell’Associazione Culturale e Ricreativa Amici della Pieve ODV, se si considerano che l’intera organizzazione è stata sostenuta dal solo lavoro volontario di diverse persone e che le spese sostenute sono nell’ordine di poche centinaia di euro”.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).