
CRONACA DI UNA MAGGIORANZA IN DECOMPOSIZIONE (Lega e Civica scomparse)
(Dal web: di Giulio Marabini)
Oggi consiglio comunale a Forlì. In conferenza dei capigruppo si chiede di poter intervenire sulla scomparsa di Papa Francesco: Fratelli d’Italia (gruppo di maggioranza relativa e architrave della maggioranza) impone la decisione che il sindaco parlerà per tutti.
Così succede, e il primo cittadino tiene una commemorazione onesta, che non nasconde né il valore del Papa scomparso né il disagio che lui stesso ha provato, a tratti, durante il pontificato Bergogliano.
Dibattito sul bilancio consuntivo 2024. Approvato con il voto contrario dell’opposizione, come sempre succede per atti strettamente politici.
Il dato interessante è che il capogruppo leghista è assente, mentre gli altri due componenti del gruppo, Catalano e Mezzacapo, fanno una breve comparsata, non intervengono, e scompaiono prima del voto.
Morale: di 4 gruppi consiliari che compongono la maggioranza solo 3 votano il bilancio.
Se prima eravamo in 4 a ballare l’hully gully…
Il consiglio prosegue, e si votano due delibere finalizzate a sostenere il mercato delle locazioni abitative grazie ad una legge ed ai soldi della regione Emilia-Romagna. Su questo tutti d’accordo.
Dopo i verbali, l’ultimo argomento è una semplice mozione, depositata oltre un mese fa dalla minoranza, ampiamente aperta a contributi, che chiede una cosa banale e prevista per legge, ma non attuata a Forlì: la nomina del garante per i detenuti.
Va detto che la lista civica di centrodestra cerca di arrivare ad una composizione. Gli ineffabili fratelli d’Italia però marciano uniti verso la frontiera per far contro il nemico una barriera.
Per la prima volta da giugno scorso il capogruppo Gallozzi (gli va reso almeno questo merito) punta i piedi, ma nulla da fare.
Per non rompere la maggioranza se ne va, e con lui il suo gruppo.
Se prima eravamo in 3 a ballare l’hully gully…
Il sindaco è fuori dall’aula da oltre un’ora, e non farà ritorno.
La destra (il centro se n’è andato da un po’) fa due conti e si accorge che a forza di defezioni hanno un consigliere in meno del centro sinistra.
A quel punto tuoni e fulmini contro il bolscevismo che vuole nominare addirittura un garante dei detenuti, come previsto dalla legge… E poi, tutti fuori dall’aula, facendo mancare il numero legale.
Se prima eravamo in 2 a ballare l’hully gully…
Insomma, si è partiti con il ricordo del Papa che andava a trovare i detenuti e si è finiti per impedire di votare il garante dei detenuti… Soprattutto perché non hanno avuto non dico il coraggio, ma nemmeno la forza di votare contro la nostra mozione…
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