Il grande successo di Eataly rivitalizza il centro di Forlì (o una parte di esso) e dimostra che il magnete è l’elemento più importante per rilanciare o qualificare un’area commerciale. Fino ad ora merito o responsabilità era attribuiti o addebitate soprattutto ai parcheggi. Chiariamoci: i parcheggi sono importanti. Senza una offerta adeguata nessuna struttura avrebbe vita lunga. Figuriamoci i centri storici. Però non si può dire che le nostre città, da questo punto di vista, sono del tutto inadeguate. È chiaro, tutto è perfettibile, sia dal punto di vista dell’aumento dei posti che dall’articolazione dell’offerta. Ad esempio, non è del tutto sbagliata la richiesta, che arriva da Forlì, di rendere gratuita la pausa pranzo. In quel lasso di tempo non c’è una particolare richiesta di posti auto e la gratuità delle strisce blu non comprometterebbe quella rotazione che è fondamentale per far sì che ci siano sempre dei posti auto disponibili.
Il successo di Eataly, dicevamo, dimostra che la presenza di un magnete è fondamentale per un’area commerciale. Il successo di una grande struttura commerciale richiama molte persone e ne traggono beneficio anche gli altri negozi. Per lo meno, quelle più vicine. È quello che è successo a Forlì, nella zona di piazza Saffi. Adesso si tratta di consolidare il successo. Ma questo è un altro discorso.
Tornando al magnete c’è da dire che non è così facile trovare la soluzione giusta. Forlì ha fatto bingo con Eataly. Cesena è ancora alla ricerca della soluzione giusta. Prima si pensava potesse essere il megastore della Benetton. Poi il rinnovato Foro Annonario. Entrambi, per un motivo o per l’altro, non lo sono stati. Siccome le opportunità tipo Eataly capitano pochissime volte, le città (a partire da Cesena), se vogliono valorizzare il proprio centro storico, devono ingegnarsi e trovare soluzioni.
L’ipotesi più percorribile appare quella di organizzare iniziative. Un calendario vero e proprio con appuntamenti il più possibile fissi. Manifestazioni di grande o grandissimo richiamo, ma isolate, servono molto meno.
Mettere in cantiere un numero adeguato (e indovinato) di eventi sarebbe il modo migliore per far diventare i centri storici un centro commerciale a cielo aperto.
Nello stesso tempo, è chiaro, anche i commercianti dovrebbero modificare gli orari di apertura e chiusura adeguandosi alla richiesta dei clienti. Può dare fastidio lavorare la domenica o in orari in cui adesso le saracinesche sono già abbassate. Ma, nella stragrande maggioranza dei casi, le regole del mercato lo impongono.
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