Gli anni Settanta a Cesena, un periodo di grandissimo fermento, fondamentale per lo sviluppo della città, sono al centro del libro “1970–1980: I dieci anni che trasformarono Cesena” edito da Ponte Vecchio e scritto da Elide Urbini e Orio Teodorani, su iniziativa della Fondazione Radici della Sinistra e con la partecipazione di CIA-Conad.
Il volume sarà presentato alla città sabato 19 dicembre alle 17, presso l’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, alla presenza degli autori e di numerose autorità, tra cui il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi, l’amministratore delegato di CIA-CONAD Luca Panzavolta, l’editore Roberto Casalini e l’architetto (nonché ex Sindaco) Edoardo Preger. In tale occasione il ricavato della vendita del libro sarà devoluto alla Fattoria dell’ospitalità di Diegaro, gestita da Anffas.
Le pagine del libro restituiscono le immagini di una città lontana e statica, un “paesone” di provincia scosso nel 1970 dall’arrivo al governo della città del Partito Comunista, che in alleanza con il Partito Socialista di Unità Proletaria e con il Partito Socialista espresse una giunta guidata da Leopoldo Lucchi. Ne caratterizzarono l’azione una nuova politica di sviluppo economico, di riequilibrio territoriale, di risanamento ambientale, di potenziamento dei servizi per i cittadini,. La città fu profondamente trasformata e migliorarono sensibilmente le condizioni di vita.
Le decine di foto inedite – recuperate da filmati fortunosamente ritrovati e dagli archivi della Fondazione “Radici della Sinistra” – mostrano l’azione delle nuove giunte per dare risposte a nuovi bisogni emergenti, a livello economico e sociale: i servizi per l’infanzia, il superamento della crescente emarginazione della popolazione anziana, la tutela del patrimonio storico e culturale, i nuovi istituti culturali. E poi il Piano del Centro Storico, il recupero della Valdoca, il restauro dei principali fabbricati di proprietà pubblica e l’avvio degli interventi privati, sollecitati e favoriti dalla giunta mediante aree commerciali e industriali, piani di edilizia popolare (PEEP), edifici scolastici, aree verdi e attrezzature sociali che diedero un notevole incremento allo sviluppo delle periferie. Una vasta azione grazie alla quale Cesena si trasformò, diventando una città di rango regionale e mutando volto in un tempo molto breve.
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