Supponiamo di avere bisogno di un finanziamento per un piccolo progetto personale o famigliare come un matrimonio, un viaggio, un master o una piccola ristrutturazione. Cosa dovremmo fare per avere un’idea di quale sarà l’impegno economico mensile che dovremo sostenere per restituire quanto ricevuto?
Grazie al web oggi questo calcolo è stato di gran lunga semplificato ed automatizzato grazie a degli specifici “form” (pagine web che richiedono l’inserimento di alcuni dati per poter produrre un risultato) in grado di realizzare in pochi minuti una vera e propria simulazione del prestito personale.
Come funzionano? Ci si collega ad uno dei tanti comparatori che offrono questo servizio o direttamente alla pagina web ufficiale dell’istituto che dovrà erogare il finanziamento. Il form solitamente richiede due tipi di informazioni: c’è un primo set, che è quello principale, che riguarda l’ammontare del finanziamento richiesto e la durata del periodo di distribuzione.
C’è un secondo set di informazioni richieste che sono quelle afferenti ai dati personali del richiedente: ci sono qui le informazioni anagrafiche, i recapiti ed alcuni riferimenti alla propria situazione lavorativa e patrimoniale.
Quest’ultima parte è funzionale a conoscere quali sono le garanzie che il richiedente è in grado di vantare. Una volta inserite le informazioni richieste e date in pasto al sistema, non ci resta che aspettarne l’output.
Output che consisterà in una vera e propria simulazione del prestito. In pratica verrà indicato il numero totale di rate, la durata del periodo di restituzione e l’ammontare di ogni singola rata.
In questa fase sono due gli indici che dovremo considerare con estrema attenzione: lo spread e il TAEG. Lo spread indica il tasso di interesse passivo applicato dall’ente erogante, e va determinare in larga parte quello che sarà il costo vero e proprio del finanziamento.
Tuttavia un errore comune che molti utenti fanno rispetto alla valutazione dei prestiti personali, è quello di considerare solo lo spread come “costo” collegato al finanziamento stesso. In realtà non è così.
Ogni finanziamento prima di essere erogato necessita di una fase di richiesta che va “gestita” ed in alcuni casi anche “pagata”. Il costo di gestione della richiesta e di tutte le altre fasi propedeutiche all’avvio ed al sostentamento del finanziamento vanno a finire all’interno di un altro indice, il TAEG (tasso annuo effettivo globale).
Solitamente l’ammontare del TAEG è superiore allo spread in quanto nel primo sono incluse anche tutte le spese accessorie del finanziamento.
Una volta conosciuti l’ammontare mensile della rata, il numero di rate, lo spread ed il TAEG abbiamo tutti i 4 elementi necessari alla valutazione di un prestito personale. Potremo quindi procedere alla scelta di quello che riteniamo più conveniente e nel caso anche alla sua richiesta presso l’ente proponente.
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