Un Natale che non sembra Natale

Vedo pencolare aziende di imprenditori che a Forlì si sono fatti un nome... insomma il fondo non è stato toccato e la mia vecchia percezione che stiamo andando a formare una società in grado di dare qualche certezza a 40 milioni di persone mentre a 20 regala solo inquietudine ed incertezza mi sembra sempre più reale.

Può anche darsi, come affermano precipitosamente i bollettini meteo, che dal giorno di Santo Stefano arrivi il freddo e persino la neve, ma se abbiamo occhi per vedere e pelle per sentire questo è un Natale meno Natale di altre volte.
Il primo aspetto è che una parte degli alberi solo da poco ha i colori autunnali, altro che invernali e le zanzare sono sparite solo da qualche giorno e i termostati possono essere stabilmente fissati sotto i venti gradi anche dai più frettolosi.

caldo-natale

Io la corsa ai regali e oggi è il 21 dicembre non la vedo, mentre con i miei occhi ho visto affollati i negozi da 1 centesimo soprattutto per comprare gli addobbi natalizi di fabbricazione cinese (prodotti in luoghi dove non si festeggia la nascita di Cristo e tanto meno l’apparato festivo che ne è derivato). Personalmente chiudo il 2014 senza debiti, è vero, ma ormai con il conto corrente quasi asciutto la previsione per quanto mi riguarda è un 2015 ancora più sobrio di quanto non sia stato. Tra l’altro vedo pencolare aziende di imprenditori che a Forlì si sono fatti un nome… insomma il fondo non è stato toccato e la mia vecchia percezione che stiamo andando a formare una società in grado di dare qualche certezza a 40 milioni di persone mentre a 20 regala solo inquietudine ed incertezza mi sembra sempre più reale. Io mi auguro che tutti gli amici e le amiche di Facebook stiano comunque bene in questi giorni e anche se con i problemi trovino qualche giorno di serenità. Magari proprio il rallentamento di attività per i giorni di chiusura da calendario possono servire a fare piani di battaglia per il 2015. Personalmente ho un suggerimento: intanto coloro che il lavoro lo hanno perso, oppure sono in cassa integrazione, facciano la loro partita iva visto che costa molto meno e si diano da fare magari in modo associato. Lo dico anche ai miei non pochi colleghi giornalisti che nel 2015 perderanno il contratto o andranno in Cassa integrazione… associatevi, associamoci anche in piccole società cooperative.. .evitando di affidarsi ai Buzzi di turno. Meglio soli e in pochi che male accompagnati. E’ chiaro che bisogna evitare di spendere…ma si tratta di revisionare anche il proprio bilancio domestico. Saremo costretti a vivere con meno. Non siamo alla miseria della guerra e dell’immediato dopoguerra, ma non ci manca molto. Ci vuole un grande coraggio per andare avanti, ma bisogna comunque andare avanti. E soprattutto evitare che in un Natale che non sembra il Natale che abbiamo conosciuto si rifletta comunque che non viviamo solo drammi privati, ma un largo sentire collettivo. Certo i ricconi, i furbi per loro natura, gli astuti della vita ci sono e forse ci saranno sempre…ma agli altri, a noi, ci è concessa dall’intelligenza e dalla conoscenza delle cose l’imperativo di non arrenderci. Di non lasciarci andare. E’ dunque ancora valido quell’antico augurio ottocentesco: auguri di salute e fraternità.

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