Per la cooperativa sociale Nel Blu di Cattolica, che agisce nel campo dell’igiene ambientale e della manutenzione delle aree verdi, in vista c’è l’obiettivo della fusione con l’analoga realtà della Ecoservizi L’Olmo. Operazione che, completata entro l’anno, farà passare la società da un fatturato di 5,5 milioni con circa 180 fra soci, lavoratori e collaboratori, a 13 milioni con 400 tra soci e dipendenti. Un salto di qualità importante che dimostra come anche la cooperazione sociale guardi con grande attenzione al mercato, sul quale è chiamata a concorrere con fior di avversari.
«Indubbiamente – ricorda Marco Berlini, responsabile commerciale – anche perché per noi è normale avere a che fare con imprese avversarie anche private». La cooperativa, nata dal 2007 dalla fusione tra la Casa del popolo e la vecchia coop sociale Copas multiservizi – entrambe di Cattolica – accoglie una buona fetta di lavoratori disagiati, «superando abbondantemente – ricorda Berlini – il limite minimo del 30 per cento fissato per legge». Da quell’anno la società si è fatta largo. «Ci siamo ritagliati la nostra fetta di mercato mettendo sul piatto qualità e sensibilità – ricorda il manager 32enne -. Non ci siamo chiusi nel nostro territorio: lavoriamo nelle Marche, in provincia di Pesaro, e abbiamo avuto anche committenze in Abruzzo. Le gare che reputiamo interessanti le facciamo in tutta Italia». Percorso interno veloce per Berlini. «Ho iniziato come collaboratore esterno nelle vesti di consulente – ricorda – per poi diventare socio e, dopo un anno, dipendente. La nostra filosofia è quella di ragionare come una qualsiasi impresa normale, siamo sul mercato e basta». Condivisione e mutualità sono concetti che Berlini ha molto chiari per il proprio lavoro. «Le nostre marginalità sono basse ma l’obiettivo è creare occupazione e mettere le competenze di ciascuno di noi al servizio di tutti i soci. Forse quello che riusciamo a dare in più è che, favorendo soggetti svantaggiati, produciamo un immediato ritorno per la collettività, facendole risparmiare 6-7mila euro all’anno per ogni soggetto, che finisce per avere un proprio reddito alleggerendo al contempo il peso sui servizi sociali. Un ruolo di ammortizzatore sociale del quale il governo locale, qualsiasi sia il colore, ha ormai capito l’importanza». Netta anche la posizione sulle false cooperative, per contrastrare le quali Aci (Alleanza cooperative italiane) sta promuovendo una raccolta firme a sostegno di una specifica proposta di legge. «Si tratta di un fenomeno che purtroppo si sta divulgando a macchia d’olio; per questo una legge è necessaria. Io, poi, auspico anche controlli più severi per il nostro settore, visto che girando per lavoro ho visto ogni genere di situazioni».
Gaetano Foggetti
(dal Corriere Romagna del 27 luglio 2015)
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