Cucina e cultura, dentro la Serra c’è Ratatuia

Cinque socie con la passione per la gastronomia hanno dato vita a una cooperativa che porta in tavola lo stile di vita biologico e biodinamico nel suggestivo spazio dell’ex vivaio Cicchetti a Riccione

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Ratatuia è una giovane cooperativa sociale associata a Legacoop Romagna, nata il 15 dicembre del 2012. Sono cinque i soci che hanno dato vita a questo nuovo progetto: Letizia Fabbri, Dany Greggio, Nadia Farina, Simona Ruzza e Maria Netta Farina. La loro proposta è quella di una cucina biologica e biodinamica: non è una tendenza culinaria, ma uno stile di vita, per sentirsi come a casa propria. La cooperativa ha sede nella Risto Serra che si trova all’interno del parco Cicchetti. Nel cuore di Riccione, in viale Ceccarini alta, a pochi passi dal comune e dall’ospedale, l’ex vivaio Cicchetti prende il nome dalla famiglia di giardinieri paesaggisti che lo hanno creato e che per quattro generazioni lo hanno condotto. L’Arboreto Cicchetti è ora il luogo dove si sperimenta concretamente un nuovo modello economico, come un distretto dell’economia solidale, un polo sociale in cui valorizzare l’esperienza di alcune cooperative sociali, insieme con un fitto programma di educazione ambientale e interculturale, nonché di educazione al consumo. La Risto Serra gestita dalla cooperativa sociale La Ratatuia è aperta a tutti, con una filosofia base legata allo scambio: i locali vengono, infatti, dati gratuitamente a chi ne fa richiesta, per riunioni, eventi, ricorrenze, senza pagamento di una quota, con l’unica condizione di consumare una merenda, una cena, un aperitivo.

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La Risto Serra è aperta il martedì mattina dalle 8 fino alle 15, con la colazione bio, in concomitanza del mercatino dei produttori a km zero, e con il pranzo vegetariano e non. Mercoledì, giovedì, venerdì e sabato è aperto dalle 8.45 alle 15 per la pausa pranzo; giovedì, venerdì e sabato è aperto tutto il giorno con cena a partire dalle 19.30, anche da asporto con contenitori da asporto biodegradabili ed ecofriendly. Domenica colazione e pranzo fino alle 15, il pomeriggio è dedicato all’incontro, alla cultura e alla creatività.

Ratatuia e il Buon Vivere
Con Ratatuia è arrivata una ventata di cultura gastronomica alla Settimana del Buon vivere di Rimini. Dalla Risto Serra del parco Cicchetti di Riccione, dove la cooperativa ha sede, ha portato a Castel Sismondo la propria proposta di cucina biologica e biodinamica, semplice e alla portata di tutti. Durante gli eventi è stato aperto un punto ristoro nel quale ha proposta la sua deliziosa cucina dolce e salata biologica: piadine all’olio di oliva con farina integrale, torte salate, torta al Sangiovese, Sacher vegana (senza lattici e derivati di animali). La Settimana del Buon vivere in Romagna ha raggiunto la settimana edizione, con più di duecento appuntamenti dal 19 al 27 settembre tra Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna per prendersi il tempo di ragionare assieme sui temi, il valore e la cultura del Buon vivere.

 

Una sera con Max Paiella del Ruggito del Coniglio

«Dov’è l’uscita da tutto quello che ci rende la vita difficile? Dalla crisi… Dalle soluzioni per la crisi… L’uscita dal tunnel lunghissimo della politica… Dov’è l’uscita dagli uffici del catasto, dalle trattorie con tre forchette. Come si esce dalle cattive abitudini, dall’arroganza e dall’ignoranza?». Se lo chiede Max Paiella, artista poliedrico, musicista, cantante, comico, imitatore, nello spettacolo “Dov’è l’uscita?”, portato in scena a Rimini in occasione della Settimana del Buon Vivere. Il tempo di una foto ricordo con le ragazze di Ratatuia (sopra), che gestivano il punto ristoro proprio di fronte al palco, e poi è partito un gradevolissimo “one man show” con la partecipazione speciale del Maestro Attilio Di Giovanni, brillante compositore con cui Paiella forma un “duo” affiatatissimo nella trasmissione di Radio 2 “Il Ruggito del coniglio”, nella band Blues Willies con il comico Greg e in collaborazione con il grande Renzo Arbore.
“Dov’è l’uscita” sono due ore a ritmo serrato di parodie, cover straordinarie e brani che hanno fatto la storia della canzone italiana attualizzati in chiave comica. Uno spettacolo divertente, satirico, scanzonato ricco di musica, dove Paiella mette in scena Renzi che si tramuta rocambolescamente in Berlusconi, Vendola che diventa Jovanotti e poi si tramuta in Battiato. Non mancano gli storici personaggi del “Ruggito del Coniglio”, come Vinicius Du Marones il cantore degli oggetti tristi e Nikolaj Te Korkov virilizzatore degli italiani flosci. E nel finale, un Paiella-Bublé intona una calda e swingin’ “Romagna my”.
«Sono venuto in Romagna ormai diverse volte, sia con i miei spettacoli, sia perché amo molto l’appennino. La Romagna per me è la piadina, il calore della gente le orchestre di liscio, la musica»,  racconta Paiella. «Musica che è il leit motiv dello spettacolo, come qualcosa che ci piace, ma che a volte subiamo. Che abbiamo dentro, anche senza saperlo. Siamo circondati dalla musica. A volte ascoltiamo musica che crediamo ci piaccia solo perché ce la fanno sentire tante volte e alla fine ci convinciamo che è buona», osserva il maestro Di Giovanni. Con la musica Paiella e Di Giovanni «giocano seriamente nello spettacolo». E giocano anche nella nazionale jazzisti «Siamo entrambi terzini destri… Ma c’è spazio per tutti».

(dal n.10/2015 del mensile La Romagna Cooperativa)

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