Valdes Onofri va in pensione. Oltre che per augurargli di vivere serenamente questa importante fase della vita (non ho dubbi che sarà così in quanto Valdes ha sempre dato molta importanza alla qualità della vita), colgo l’occasione per chiedergli scusa per una dimenticanza grave. Nello scorso mese di aprile ho presentato il libro, “Vent’anni a Cesena”. Ho cercato di raccontare come ho visto cambiare la città nei quattro lustri durante i quali sono stato alla guida della redazione di Cesena del Corriere Romagna. Il volume si compone di tre sezioni. Una è una sorta di visti da vicino nella quale cerco di spiegare quali sono, a mio avviso, pregi e difetti degli stakeholder cesenati. Tra questi non ho citato Valdes Onofri che, inoltre, non ho elencato nella lista dei cooperatori doc. Nel secondo caso è stata una scelta voluta, in quanto mi ero dato la linea di non trattare le persone rimaste all’interno di una associazione di categoria, a meno che non fosse il massimo esponente.
Invece nei “visti da vicino” Valdes ci doveva entrare, a pieno titolo. Non può restare fuori chi, nel periodo preso in considerazione (1994 – 2014), è stato uno protagonisti della vita politica cesenate. Valdes Onofri, oltre ad essere stato consigliere comunale, ha ricoperto anche l’incarico di capogruppo e di presidente della consulta agricola. Inoltre ha fatto parte della commissione che ha lavorato sul Prg del 2001. Tutti ruoli svolti restando nel perimetro dei valori del suo partito di appartenenza, ma con quella dose di indipendenza fondamentale per un politico che voglia lasciare un segno tangibile del suo lavoro.
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