Il centro di Cesena cambia volto. La novità principale riguarda piazza del Popolo che è diventata la porta per l’accesso alla parte storica della città Malatestiana. È la diretta conseguenza della chiusura del parcheggio di piazza della Libertà. Adesso la sosta è concentrata a ridosso della principale piazza cittadina: viale Mazzoni o piazza S.Agostino. Dall’altra parte c’è l’area ricavata nel piazzale dell’ex caserma dei carabinieri, ma è quasi totalmente inutilizzata.
Il cambiamento ha dato la spinta definitiva alla valorizzazione di piazza del Popolo. Iniziativa che aveva preso corpo da qualche tempo, ma che per tanti, troppi, anni era stata colpevolmente ignorata. La piazza, pur essendo uno dei punti più belli della città, era utilizzata solo due volte alla settimana: mercoledì e sabato, in occasione del mercato. Adesso, invece, l’apertura di tanti locali di ristorazione l’hanno ravvivata, come merita. Ma l’enorme successo del Festival del Cibo di strada (30 settembre – 2 ottobre) ha dimostrato (se ancora c’è ne era bisogno) che potrebbe essere un luogo perfetto per ospitare eventi di livello, molto più di quanto sia avvenuto finora.
Ed ha ragione da vendere Gian Paolo Castagnoli che lunedì, sul Corriere di Cesena, ha lanciato l’idea di una piazza senza mercato. Un’ipotesi non solo interessante, ma anche suggestiva. Che però rischia di scontrarsi con le resistenze degli ambulanti del mercato e con qualche protesta da parte dei residenti di via IX Febbraio dove dovrebbero spostarsi i banchi, così come è successo sabato primo ottobre. L’impressione è che si possa passare attraverso una mediazione: liberare la piazza per una decina di sabato all’anno.
La valorizzazione di piazza del Popolo però potrebbe essere solo il primo passo di un disegno complessivo. Con la ristrutturazione di piazza della Libertà e il restyling di quelle di fronte alla biblioteca Malatestiana si creerebbe un sistema di piazze che pochi centri, non solo in Romagna, potrebbero vantare. Assieme a Rocca, Malatestiana, Bonci, nuovo giardino pubblico e di Agostino il centro della città diventerebbe una bomboniera nel vero senso della parola.
Un gioiellino da fare invidia a tante città che sono piene di turisti. Ma dovrebbe essere anche riempito di contenuti. Altrimenti si rischia di farlo diventare quasi una cattedrale nel deserto. Se poi consideriamo che ci saranno disponibili almeno duecentomila mila euro all’anno per la valorizzazione (i soldi dell’affitto della nuova caserma dei carabinieri di fianco al Montefiore che il Comune userà per il centro), è facile capire che ci possono essere le condizioni per la definitiva crescita dell’area. Adesso però servono idee e volontà. Buon lavoro.
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