“Scrivere Dante”, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì, è un ciclo di quattro incontri con autori che, con diverse modalità, si sono confrontati con l’opera del Sommo Poeta, in particolare con la “Commedia”, che si svolge presso la Sala Melozzo, p.tta Melozzo, 8/10, Forlì.
“Dire Dante” si divide in due sottocicli:
– il primo, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì e dal Provveditorato agli Studi di Forlì, comprende quattro incontri-conferenza che hanno come relatori Federico Bellini, Franco Palmieri, Marco Viroli, Gabriele Zelli, e si svolgono presso la Sala Melozzo, p.tta Melozzo 7, Forlì;
– il secondo, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Forlì, consiste in un “laboratorio di parole sceniche“ che si articola in quattro appuntamenti, condotti dal direttore artistico Franco Palmieri, gratuiti e aperti agli studenti degli istituti superiori e universitari che si svolgono a Forlì presso la Fabbrica delle Candele.
Il progetto “Dante. Tòta la Cumégia” è promosso dal Centro Culturale La Bottega dell’Orefice e dall’Associazione Culturale Direzione21, in collaborazione con il Comitato Società Dante Alighieri dei Territori di Forlì-Cesena. Tutti gli eventi sono gratuiti e si svolgono con il patrocinio del Comune di Forlì e con il contributo della Diocesi di Forlì-Bertinoro e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
PROSSIMO INCONTRO IN PROGRAMMA
Dire Dante
Mercoledì 15 marzo, dalle ore 17.00 alle ore 19.00
“Un itinerario nella Forlì dantesca”
Relatori: Gabriele Zelli (storico) e Marco Viroli (scrittore e giornalista).
Sala Melozzo, p.tta Melozzo 8/10, Forlì.
L’attestato di frequenza agli incontri dà diritto alla richiesta di crediti formativi.
Ingresso libero.
Con due condanne successive, 27 gennaio e 10 marzo 1302, conseguentemente agli scontri politici che imperversavano nella sua città, il poeta fiorentino venne condannato al rogo e alla distruzione delle sue proprietà. Da quel momento in poi non poté più rivedere la sua città natale. Le indicazioni dello storico forlivese Sergio Spada e gli approfondimenti di Marco Viroli e Gabriele Zelli, effettuati nel 2012 in occasione della pubblicazione del volume “Forlì. Guida alla città”, consentono di proporre un itinerario dantesco all’interno delle antiche mura forlivesi, molto importante sia per valenza storica sia per rimandi letterari.
Troppo spesso accade che chi prende in considerazione la vita di Dante tenda a sottovalutare il rapporto strettissimo che l’Alighieri ebbe con Forlì, una delle prime città in cui trovò rifugio e accoglienza dopo la cacciata da Firenze. Fu qui, infatti, che, nel 1302, il Sommo Poeta fu ospite della famiglia Ordelaffi. Da qui, insieme a Scarpetta, capo del partito ghibellino e signore di Forlì, organizzò un tentativo di rientro a Firenze, impresa che non ebbe però esito felice poiché il podestà fiorentino, Fulcieri da Calboli, anch’egli forlivese e nemico degli Ordelaffi, riuscì ad avere la meglio nella battaglia per occupare il castello di Pulicciano. La successiva sconfitta dei guelfi bianchi e dei ghibellini sancì definitivamente l’impossibilità per Dante di fare ritorno in patria. Fu così che, con ogni probabilità, il “Ghibellin fuggiasco” iniziò proprio a Forlì a comporre I primi versi di quello che è divenuto uno dei più grandi poemi della storia dell’intera letteratura mondiale. Forlì si impone perciò di diritto all’attenzione generale per essere considerata città dantesca a tutti gli effetti. Le tante indicazioni e riferimenti presenti nella Divina Commedia consentono di proporre un itinerario dantesco all’interno del centro cittadino molto importante, sia per valenza storica sia per rimandi letterari.
Marco Viroli
Marco Viroli, laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna, è poeta, scrittore, giornalista pubblicista, esperto in comunicazione e operatore culturale. Oltre ad alcune raccolte di poesie, per i tipi del “Ponte Vecchio” ha pubblicato numerosi saggi storici, tra cui “Caterina Sforza. Leonessa di Romagna” (2008), “Signore di Romagna. Le altre leonesse” (2010), “I Bentivoglio. Signori di Bologna” (2011), “La Rocca di Ravaldino” (2012). Insieme a Sergio Spada e Mario Proli è autore del volume “Storia di Forlì. Dalla preistoria all’anno Duemila” (“Il Ponte Vecchio” 2014).
Gabriele Zelli
Negli ultimi trent’anni ha ricoperto cariche istituzionali nel Comune di Forlì tra le quali assessore alla Cultura e allo Sport, all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, presidente del Consiglio Comunale. Dal maggio 2012 è sindaco di Dovadola e dall’ottobre 2014 è consigliere delegato della Provincia di Forlì-Cesena. Inoltre, dalla costituzione avvenuta nel 2014, è assessore dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese.
Viroli e Zelli sono organizzatori e animatori di innumerevoli visite raccontate, presentazioni di libri che hanno come tema la storia, la cultura e le tradizioni di Forlì e della Romagna.
Alla fine del 2012 hanno dato alle stampe “Forlì. Guida alla città” (Diogene Books) e nel novembre 2013 “Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento: (“Il Ponte Vecchio”). Nel 2014 hanno pubblicato “Terra del Sole. Guida alla città fortezza, medicea” (Diogene Books) e “I giorni che sconvolsero Forlì, 8 settembre 1943 – 10 dicembre 1944″ (“Il Ponte Vecchio”) e nel 2015 “Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento – 2″ (“Il Ponte Vecchio”).
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