È in fiera. Può essere una grande vetrina per i nostri prodotti dell'agroindustria ed essere il valore aggiunto per aiutare il settore a fare sistema, passaggio necessario per una crescita ulteriore
Forse ancora non ci si è resi conto della grande potenzialità che ha per Cesena e il territorio. La Città del Gusto che si è insediata alla fiera va ben oltre i corsi di cucina.
Quelli sono di alto livello. Sia per gli hobbisti che per i professionisti. In entrambi I casi i docenti sono chef stellati del territorio. Maghi della cucina come Omar Casali, Riccardo Agostini, Pier Giorgio Parini e Gian Paolo Raschi. Dall’autunno ci sarà anche Valerio Braschi, 18enne di Santarcangelo che ha vinto l’ultima edizione di Masterchef. Decisione, per la verità, soprattutto mediatica.
A Pievesestina la Città del Gusto ha allestito quarantotto fuochi. Per quanto riguarda i corsi per hobbisti l’aspetto interessante è che gli stessi cucinano (il corso dura tre ore circa) e poi mangiano il loro piatto. Mercoledì, ad esempio, spazio a Omar Casali e i piatti di pesce.
Per I professionisti invece non ci saranno solo lezioni pratiche, ma anche teoriche di economia. Perché ormai un cuoco deve saper essere anche imprenditore. Saper spadellare non significa essere anche in grado di gestire un locale. Quindi servono anche delle basi di economia.
Ma l’importanza di questo insediamento è soprattutto un altro. Ha ragione Renzo Piraccini, presidente della Fiera, quando dice che La città del gusto può essere una importante vetrina per un territorio come il nostro che è leader nella produzione agroindustriale.
L’agroindustria in generale e l’enogastronomia in particolare sono due importanti asset non solo del territorio, ma del sistema paese. Ma c’è ancora molto da fare. Ma non tanto dal punto di vista della qualità. Su quello siamo già a livelli alti e ce la giochiamo con tutti. Per sfruttare le enormi potenzialità serve invece marketing e comunicazione. Quello che La città del gusto può dare a un territorio come il nostro che ha proprio bisogno di questo. E può crescere proprio grazie a un elemento in grado di fare da collante per fare sistema, passaggio necessario per una crescita ulteriore di quella Valle dell’oro dell’enogastronomia che è la Romagna.
Il tutto poi dovrebbe passare attraverso la collaborazione con l’Università e ad un rapporto sempre più stretto con la fiera e le sue iniziative. Ma sarà fondamentale far diventare i prodotti locali gli elementi di primo piano delle cene tematiche e delle grandi degustazioni che dovrebbero essere uno degli elementi distintivi della struttura aperta alla Fiera e che saranno ripresi dal Gambero Rosso (canale 412 di Sky) e che diventeranno anche un veicolo promozionale per la città.
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