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L’agricoltura open source: Farmbot e l’orto diffuso

In questa terza puntata di "Startup nel mondo", Eureka vi propone l'esperienza di Farmbot. Quando l'open source incontra l'agricoltura sostenibile.

Startup: l’idea che si fa impresa. Open source: sapere orizzontale, condiviso, che si moltiplica. Un modello che si diffonde sempre di più, e dà avvio ad esperienze sul mercato innovative in ogni settore. Anche in quello agricolo. Un mondo in cui il crescente fabbisogno alimentare si pone in costante dialogo con un’agricoltura che possa essere sostenibile.

Farmbot è nata con questo scopo: quello di creare quella che potremmo definire una vera e propria agricoltura on demand, incentivando la pratica dell’orto diffuso e favorendo la pratica del kilometro zero.

 

Il dispositivo Farmbot, creato con Arduino, esperienza di hardware libero di cui vi abbiamo parlato, può essere programmato in base alle esigenze del coltivatore, dalla semina alla cura e alla crescita della pianta. È il primo robot robot agricolo a controllo numerico rilasciato con licenza Open Source. È gestibile da tablet e smartphone mediante app dedicata con un’interfaccia semplice e intuitiva. Non soltanto la scheda, come detto, è Arduino, ma anche le parti in plastica sono realizzate per essere facilmente replicate con una stampante 3D amatoriale. Il tutto è pensato non soltanto per abbattere i costi, ma, nella piena filosofia dell’open source, ma per garantire che le prestazioni e le esperienze di utilizzo possano essere migliorate col contributo degli utenti.

In questo piccolo video promozionale rilasciato dagli stessi startupper, ecco Farmbot in azione.

Un’idea, la moltiplicazione orizzontale dei saperi. Un’accoppiata che si sta rivelando sempre più vincente, non soltanto per le ricadute sul mercato ma anche dal punto di vista culturale.

E voi? Avete la vostra scommessa? Il bando Coopstartup Romagna potrebbe aiutarvi ad utilizzarla.

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