Zuccatelli: "Non voglio contribuire a far perdere il Comune al centro sinistra". Più problemi a livello nazionale. Prime risposte nel fine settimana
Un doppio binario. A livello nazionale nessuno sconto a Matteo Renzi. In zona massimo sforzo per trovare l’accordo col Pd. È questa la strada che intende percorrere Articolo 1 Mdp. “In città – dice Giuseppe Zuccatelli – non voglio essere ricordato come quello che ha contribuito a far perdere il Comune al centrosinistra”.
Prima ancora però c’è l’obiettivo di unire tutte le forze di sinistra e creare uno schieramento che raggiunga le due cifre. Non è però facile. Quando ci sono diverse anime in gioco gli ostacoli sono sempre dietro la porta. Un passaggio molto importante ci sarà nel fine settimana. Da venerdì a domenica, a Milano, si terrà “Fondamenta”, tre giorni di discussione politica promossa da Articolo 1.
Anche se non citato espressamente, va da sé che il convitato di pietra sarà l’unione delle varie anime per la creazione di una forza di sinistra. “Importante – dice Zuccatelli – sarà la posizione di Giuliano Pisapia”. L’ex sindaco di Milano sembrava dovesse essere un alleato di Renzi, ma ora non pare essere più così. Quindi a una forza di sinistra potrebbe dare un importante contributo sia dal punto di vista dei voti che delle idee. La speranza di Zuccatelli e di Mdp è che ci sia un pronunciamento in questo senso che poi potrebbe determinare un effetto trascinamento.
Ma se dovesse nascere questa forza di sinistra con chi vi vorreste alleare?
Zuccatelli non ha dubbi: “Il nostro interlocutore privilegiato resta il Pd. Ma non con Renzi presidente del Consiglio”. I motivi dello scontro sono noti a tutti, ma Zuccatelli resta su temi programmatici: “Renzi – dice – è troppo di centro”. E detto da un ex migliorista non è poco. Poi va nel concreto: “Nei tre anni in cui è stato alla guida del governo non è che abbia combinato molto”. Poi l’affondo: “È superficiale, vive di slogan, ma è privo di contenuti”.
Nel mirino anche l’operazione degli ottanta euro. “È stata un’iniziativa mediatica. È una spesa strutturale di dieci miliardi all’anno. Se li avesse usati per tagliare il cuneo fiscale e rilanciare gli investimenti magari avrebbe ottenuto qualche voto in meno alle Europee, ma l’effetto per il paese sarebbe stato molto più positivo. Aumentare mi redditi da lavoro deve essere l’obiettivo principale rinunciare governo”.
A livello locale invece Zuccatelli lancia al Pd il ramoscello della pace. “Fino all’ultimo secondo lavorerò per trovare un accordo organico per fare un modo che Cesena resti in mano al centrosinistra. È chiaro, le alleanze si fanno in due, ma non ritengo ci possano essere problemi insormontabili”.
Forse non ci saranno a livello programmatico, ma potrebbero nascere a ostacoli per forme di incomunicabilità personale. In Mdp sono confluiti alcuni ex Sel (tra gli altri Maria Elena Baredi) che hanno completamente rotto i rapporti con Paolo Lucchi. “È vero – ammette Zuccatelli, che farebbe volentieri a meno di questa grana -. Però gli ostacoli si possono superare. Inoltre dobbiamo partire dal presupposto che Paolo Lucchi non sarà più il candidato. Comunque, l’importante è che ci sia la volontà di trovare un accordo. Se così sarà i problemi si supereranno”.
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