Non si colonizzano i Comuni

Non mi piace per nulla la scelta fatta da Grillo & Casaleggio per Roma. Le amministrazioni comunali devono essere autonome: il sindaco è eletto direttamente dai cittadini

Al contrario di quello che qualcuno pensa, non sono pregiudizialmente contrario ai 5Stelle. Essendo keynesiano convinto non concordo con la loro proposta politica. A partire dal reddito di cittadinanza. Investendo gli stessi soldi in investimenti si otterrebbero forse meno voti, ma più benefici. Idem per gli ottanta euro.

Questa volta dei pentastellati però non mi è piaciuta la scelta fatta per Roma in relazione al cambiamento dell’assessore al Bilancio. La mia intenzione però non è entrare nel merito della gestione del Comune capitolino, ma limitarmi al caso specifico.

La notizia è che Virginia Raggi ha dimissionato l’assessore al Bilancio e lo ha sostituito con colui che fino a ieri gestiva i conti a Livorno. Mi sembra l’ennesima dimostrazione  che la sindaca di Roma è commissariata e le scelte importanti le prendono Grillo e Casaleggio, l’ordine sceglietelo voi. È giusto?

A mio avviso assolutamente no: l’autonomia di un Comune è sacra. Capisco e condivido quando i vertici di un partito (sarebbe meglio se fossero eletti democraticamente) influiscono sul governo nazionale, non sono d’accordo su ingerenze così pesanti per quanto riguarda l’ingerenza a livello locale. Anche se parliamo di un Comune importante come Roma. Ricordo che in Italia c’è l’elezione diretta del sindaco.

 

Non sono d’accordo neppure sulla nomina di persone che non hanno nessun collegamento con la città. Questo vale per Roma, come per tutti gli altri Comuni. Per governare un’amministrazione comunale servono competenze e conoscenza del territorio.

Nel caso specifico poi la scelta appare ancor più ingiustificata. In quanto, da quello che si legge, la scelta è stata fatta per metterci una persona che piloti il concordato dell’azienda dei trasporti. Non so dire se si tratta della scelta giusta. Non ho lo conoscenze, anche se mi pare ci sia un macigno: il Comune dovrà rinunciare a buone parte dei 429 milioni di credito che vanta da Atac e per un bilancio non proprio sano potrebbe essere una decisione che pesa.

 

Però, a prescindere, se l’intenzione era quella tanto valeva affidarsi ad un qualsiasi commercialista con un minimo di esperienza. Invece no, la premiata ditta “Grillo Casaleggio” ha voluto mettere un altro cip pesante (ho sempre ritenuto quello al Bilancio l’assessore più importante) sul Comune di Roma.

Sarebbe un po’ come se Renzi, oppure Bonacini, volessero imporre a Lucchi di cambiare Battistini con un bolognese o un  fiorentino. Se succedesse una cosa del genere il primo vaffa che il sindaco di Cesena si prenderebbe sarebbe il mio. E sarebbe molto rumoroso. Non potrei mai accettare uno schiaffo simile alla mia città dove ci sono professionalità in grado di svolgere qualsiasi compito.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.