Profonda riflessione del segretario regionale della Uil
“Siamo vicini alla ragazza stuprata dal branco a Rimini. A lei e al suo amico, pestato a sangue, esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Insieme alla Uil di Rimini, facciamo nostro l’appello lanciato dall’assessore comunale alla Sicurezza, Jamil Sadegholvaad, nel fornire ai due ragazzi tutta l’assistenza necessaria non solo per aiutarli ad elaborare quanto accaduto, ma anche per ritornare a casa, così come da loro espresso. Siamo certi che Rimini e la Romagna tutta non farà mancare la sua disponibilità perché la solidarietà, il fare rete, l’unirsi nei momenti difficili sono la cifra dei nostri territori” lo scrive Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil.
Poi prosegue: “Al Comune di Rimini, domandiamo però un ulteriore passo avanti. Come Uil Emilia Romagna, Uil di Rimini e Coordinamento per le pari opportunità chiediamo di convocare subito un Consiglio comunale straordinario per discutere sul tema della sicurezza. Un Consiglio straordinario, ma anche urgente per cominciare a mettere in fila tutti quei provvedimenti necessari a rendere più sicuri i cittadini e i turisti. In tal senso, Rimini può diventare capofila nella messa in atto degli interventi a tutela della cittadinanza”.
Zignani è preoccupato anche perché fatica a considerare il fatto di Rimini un episodio isolato. Ci legge una totale assenza di valori, comportamento che non ha mai fatto parte del nostro Dna. Non vuole parlarsi addosso, ma non nasconde il timore che la situazione sia peggiorata anche dopo che la politica ha delegittimato quegli enti di secondo livello, ma non solo, che sono sempre stati un punto di riferimento per la società civile.
Ed è proprio sull’assenza di valori che ritiene si debba lavorare. Ma si rende conto che è fatica farlo in un mondo dove tutti sono contro. Dove la parola d’ordine è delegittimare l’avversario. Dove non si lavora per, ma contro.
Zignani, inoltre, ha paura che tutto sia dimenticato in fretta da una società civile che comincia ad assuefarsi a tutto senza porsi troppe domande.
Vorrebbe che il gravissimo fatto di Rimini portasse tutti, a partire dalla politica, a porsi queste domande con l’obiettivo di capire come e perché siamo arrivati a questo livello. E quali e di chi sono le colpe.
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