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Alla politica serve realismo

Prima ancora della discontinuità è necessaria una capacità di analisi. Ripartire correggendo gli errori commessi

Discontinuità è un termine molto usato in politica. In particolare dalle opposizioni. Qualche anno fa si usava resettare. Cambiano i fattori, ma non il prodotto. Come e se verrà declinato anche dal Pd di Cesena lo si capirà solo fra qualche mese. Molto dipenderà da come, in città, andrà il voto nazionale.

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

Solo allora si capirà se servirà una sterzata oppure no. È vero che quello di primavera (si voterà il quattro marzo?) sarà in test nazionale. Ma, anche se non sarà un referendum sul lavoro del sindaco o della giunta, è fuori di dubbio che avrà anche delle ricadute locali. Soprattutto a un anno o poco più dalle elezioni amministrative non si potrà non tenerne conto. Varrà molto, ma molto di  più di un sondaggio.

 

Comunque, a meno di un tracollo (al momento non ipotizzabile), non credo che il Pd cesenate darà grossi segnali di discontinuità. E non perché il segretario federale sarà lo stesso e perché il segretario cittadino sarà un lucchiano doc. Ma perché non sarebbe logico e nemmeno giusto.

Cesena – (Photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Però se io fossi il candidato a sindaco il territorio lo marcherei. Non adesso, ma dopo le elezioni politiche qualche segnale comincerei a mandarlo. È chiaro che l’intensità sarà modulata dall’andamento del voto. Ma, anche se andasse bene, non potrà  far finta che tutto vada bene, madama e la marchesa.

 

Dieci anni di governo creano comunque degli scontenti. Per diversi motivi. Principalmente caratteriali o perché si prendono decisioni impopolari. È naturale che l’opposizione cerchi di sfruttare questi problemi incuneandosi nelle crepe che si sono ceare.  Mentre il partito di governo deve essere bravo a fare autocritica. Capire dove e perché ha sbagliato.

Cesena – Palazzo del Capitano (photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

L’errore che spesso tutti commettiamo è quello di pensare di essere nel giusto e dare la colpa ad altri ritenendo di essere degli incompresi. Servirebbe invece tanta modestia, unita all’ascolto e alla capacità di analisi. Solo così si possono correggere gli errori.

Per qualcuno questa può essere discontinuità. Per me assolutamente no. È solo un sanissimo realismo. Che poi dovrebbero avere tutte le forze politiche. Perché gli errori li commettono tutti, non solo i partiti di governo. Anche se, è chiaro, gli sbagli fatti da chi governa pesano di più.

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